Pubblicato il 17 Settembre 2022
Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato.
Il Comune di Campiglia M.ma ringrazia la Società Parchi Val di Cornia per il richiamo fatto all’ottemperanza dello statuto ed al rispetto dei tempi, elementi fondanti e indispensabili per l’efficace pianificazione e programmazione di breve, medio e lungo periodo sul nostro territorio.
Prima di entrare nel merito, però, della richiesta avanzata, dandone precisa risposta, mi preme puntualizzare alcune questioni che non possono non essere ricordate.
Questo Comune crede fortemente nello strumento Parchi e nella sua capacità, non soltanto di gestire il patrimonio esistente, ma anche e soprattutto di guidare e costruire uno sviluppo ed una prospettiva per l’intera Val di Cornia e non solo. Si ricorderà che da qui, il 15 dicembre 2021, si è rilanciata la volontà forte e la necessità di riflettere tecnicamente, giuridicamente e prima di tutto politicamente, sulla mission della società stessa e sugli obiettivi strategici delle Amministrazioni che la compongono.
Grazie a quel proficuo e importante momento di studio ed approfondimento, non senza grande fatica, le Amministrazioni sono riuscite a produrre un documento di indirizzo politico che hanno, poi, ufficialmente sottoscritto ed approvato attraverso la Conferenza dei Sindaci che ha messo finalmente, nero su bianco, non soltanto la volontà politica di preservare, difendere e rilanciare la Società Parchi Val di Cornia, ma ha fissato anche la necessità di intervenire su alcune dirimenti questioni che mi corre l’obbligo di ricordare brevemente:
Allargamento della Parchi ad altri Comuni soci che ne facciano o ne abbiano fatto richiesta;
Aggiornamento e semplificazione degli strumenti statutari in modo che valorizzino il peso di ogni socio rafforzando in senso democratico le previsioni codicistiche, prevedendo maggioranze qualificate per la deliberazione sugli argomenti di rilievo (di indirizzo, operazioni straordinarie, di investimento, atti di bilancio, nomina del CdA);
Individuazione di nuove possibili fonti di introiti mettendo a reddito servizi oggi poco sfruttati o individuando nuovi servizi, con l’obiettivo di un maggiore autofinanziamento della Società;
Ripristino del contratto unico di servizio e il modello mutualistico sancito dalla convenzione quadro del 2002 (oggi fatto proprio anche dagli Accordi di Valorizzazione sottoscritti con il Mibact e la Regione Toscana e recepiti nel Piano Strategico di sviluppo culturale del 2017);
Utilizzo della disponibilità della Regione e del Mic, pubblicamente palesata durante il convegno nazionale del 15 dicembre a Campiglia, per organizzare e coordinare quanto prima un tavolo tecnico di valutazione, approfondimento e studio della eventuale nuova forma giuridica, delle regole di funzionamento e di gestione, finalizzati a rendere la società massimamente efficiente e rispondente agli obiettivi di breve e lungo periodo;
Condivisione in seno alla società di elaborazioni progettuali per la valorizzazione delle aree con alte potenzialità sul territorio dei Comuni interessati, per poter valutare il loro eventuale inserimento nella gestione parchi e per la ricerca di possibili finanziamenti.
Al netto di quanto sopra riportato, l’unico punto rispetto al quale ci si è attivati grazie, è giusto dirlo, all’interessamento costante di questo Comune e alla grande disponibilità ed attenzione della Regione Toscana, è il prezioso lavoro del tavolo che si sta sviluppando ormai da un paio di mesi. Tutto il resto rimane, ad oggi, lettera morta.
Tutto ciò premesso per rappresentare l’impossibilità di condurre un confronto strategico così importante in totale assenza del Comune maggioritario. A ciascuno di noi Amministratori corre l’obbligo, di fronte ai nostri cittadini, di fare delle scelte chiare e trasparenti, prendendosene la responsabilità, soprattutto su temi così strategici. Continuare a temporeggiare significa distruggere questo strumento e scegliere di rinunciare a una politica di pianificazione unitaria, virtuosa che guardi al futuro. Scelta legittima, se così la si pensa, ma che va fatta in trasparenza, senza avere la presunzione e l’arroganza di tenere gli altri Comuni sotto scacco facendo pesare i propri numeri. La Parchi, lo ricordo ancora una volta, è una società a partecipazione volontaria, ci si sta se ci si crede.
Fatte queste doverose premesse sono a ribadire la necessità di avviare il confronto sul nuovo Piano Operativo in coerenza con lo statuto e l’accordo quadro del 2002, sinora mai modificato.
Se questo è il solco nel quale ci muoviamo, il nuovo contratto di servizio non può che essere un contratto unico di una durata non inferiore ai 3 anni, che dia la possibilità di programmare e pianificare un lavoro di insieme, a cui sottende una visione strategica unitaria che le Amministrazioni hanno il dovere di disegnare e consegnare alla dirigenza della Società Parchi come unico terreno su cui poggiare, poi, i singoli progetti e le singole azioni.
Eventuali nuovi inserimenti di beni nella gestione Parchi devono essere introdotti, non solo con la condivisione di tutti i soci pubblici, ma anche e soprattutto a valle di una valutazione di fattibilità e sostenibilità economico-finanziaria, oltre che strategica, da parte della Società Parchi Val di Cornia, sulla base della visione unitaria di cui si argomentava sopra.
Non si può trattare gli argomenti precedentemente illustrati se non si rispettano gli indirizzi che abbiamo condiviso nel documento politico sottoscritto e votato all’unanimità, a partire dal riequilibrio dei pesi dei singoli Soci nelle scelte fondanti della società. Come sempre, a queste condizioni, Campiglia resta a disposizione di tutti gli approfondimenti necessari e rinnova la propria volontà a lavorare per difendere e rilanciare lo strumento Parchi.
Concludo, scusandomi per la lunghezza che però ho ritenuto necessaria, con un appello ed una riflessione che faccio io stessa e che consegno, se lo vorranno, ai miei colleghi: essere i Sindaci che chiuderanno la Parchi non soltanto ci attribuirebbe una responsabilità enorme che io non voglio assolutamente prendermi, ma ci restituirebbe un territorio più povero culturalmente, ma anche economicamente.
Nel salutare chiedo alla dirigenza Parchi che si faccia parte attiva di questo percorso di stimolo e pungolo nei confronti dei singoli Soci, affinché si giunga ad un chiarimento e all’avvio di un confronto che ponga una volta per tutte fine a tatticismi e apra su orizzonti concreti e fattivi per questa realtà-scuola in Italia e in Europa e per il nostro territorio.
La Sindaca Alberta Ticciati