E’ stato il primo film d’autore a mostrare con la massima trasparenza, schiettezza, genuinità, l’amore saffico, il rapporto fra due donne. Nulla lasciato all’immaginazione. Nemmeno la scoperta del sesso, esplicito, naturale. Ne La Vita di Adele tutto è come accade nelle realtà, nella quotidianità.
L’abilità del regista Abdellatif Kechiche sta proprio in questo. In quasi tre ore riesce a fare vivere quel che ancora oggi per molti è un tabù.
Sì, quindi, il film che stasera andrà in onda, alle 21.15, su Cielo per il ciclo Mon Amour, è una storia verissima. Una di quelle che da sempre ogni giorno vengono vissute intensamente. La vita di Adele, la protagonista interpretata da Adèle Exarchopoulos, è quella di molte altre adolescenti che scoprono i primi turbamenti.
Siamo a Parigi, dove la liceale è alla ricerca della sua identità, del suo posto nel mondo e tutto è esplorato con tutti i sensi. Il regista è un’artista della telecamera capace di cogliere sguardi, movimento della labbra, tocchi. Parlano anche, soprattutto, i silenzi. Quelli fra Adele ed Emma, la ragazza della quale si invaghirà alla quale dà il volto Lea Seydoux. Proprio uno sguardo, il primo, scuote il mondo di Adele.
Le sue certezze vacillano e niente sembra avere più importanza se non ritrovare quello sguardo che l’ha folgorata.
Per lei è una sensazione nuova, è qualcosa mai provata prima a cui non sa dare una spiegazione tantomeno un nome. Quando si ritrovano tra le due scatta subito qualcosa che si trasforma presto in un’intensa relazione.
Adele scoprirà così il desiderio e la passione, imparerà ad amare e a lasciarsi amare, percorrendo la strada verso il mondo adulto. Crescere, trovare se stessi, ma anche perdersi, tornare indietro e trovarsi di nuovo, grazie ad un amore inaspettato e coraggioso.
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