Durante le fasi più critiche del lockdown il virologo Roberto Burioni era stato uno dei principali detrattori dei No Vax, sostenendo addirittura il licenziamento per i professori che rifiutavano il vaccino. Il virologo ieri sera è stato ospite di “Che tempo che fa” da Fabio Fazio e ha acceso nuovamente i riflettori sul Covid che sta pericolosamente rialzando la testa secondo quanto riferiscono i dati.
Innanzitutto Burioni ha voluto ricordare che il Covid ha ripreso a circolare pericolosamente, sottolineando due aspetti preoccupanti: la rimozione del virus, come se fosse stato dimenticato, e la demonizzazione dei vaccini.
“Abbiamo un virus che è contagiosissimo – ha ammonito il virologo – c’è stata una totale rimozione di questo virus, è come se fosse stato dimenticato. Accanto a questo c’è stata una demonizzazione dei vaccini. Non passa un giorno senza che si senta una bugia”.
A tal proposito Burioni ci ha tenuto a fare una precisazione: “Dire che si è contro al vaccino obbligatorio è un’opinione, dire di essere contro il green pass è un’opinione, dire che il vaccino causa morti è una bugia. Nel frattempo, se uno sta male deve stare a casa”.
Già nel mese di ottobre il virologo Pregliasco aveva annunciato che i casi di Covid sarebbero aumentati in prossimità dell’inverno, una previsione al momento confermata dai dati piuttosto preoccupanti.
Secondo l’ultimo rapporto settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità e Ministero della Salute si è registrato un aumento del 16% dei casi di Covid negli ultimi 7 giorni. Ci sono stati 52.177 nuovi contagi, con un’incidenza salita a 89 casi per 100 abitanti rispetto ai 76 di una settimana fa.
291 i deceduti con una variazione del +23,8% rispetto alla settimana scorsa, quando i morti furono 235. Sono stati fatti già 277.938 tamponi con una variazione del +9% rispetto ad una settimana fa, quando furono 254.920. Sale il tasso di positività del 18,8% con una variazione dell’1,1% rispetto alla settimana precedente.
A preoccupare sono soprattutto le ospedalizzazioni: al 29 novembre 2023 i posti letto occupati nell’area medica erano pari al 9,2% (5.741 ricoverati), in aumento rispetto alla settimana precedente (7,7% al 22 novembre 2023). Aumenta anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 1,9% (170 ricoverati) rispetto alla settimana precedente (1,5%). I tassi di ospedalizzazione e di morte aumentano con l’aumentare dell’età e le persone più colpite sono over 90.
Francesco Vaia, Direttore Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute, ha dichiarato: “I dati confermano sostanzialmente l’andamento previsto rispetto alla stagionalità. Rinnoviamo l’appello alle Regioni ad intensificare gli sforzi organizzativi e a predisporre Open Day nei quali offrire libero accesso senza prenotazione per le vaccinazioni”.
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