Pubblicato il 28 Novembre 2022
Il bilancio della tragedia di Ischia si aggrava: al momento sono 7 i morti e 5 i dispersi. La domanda che rimbalza frequentemente, quando purtroppo si verificano eventi così drammatici, è sempre la stessa: “Si poteva evitare la tragedia?”.
Probabilmente sì, poiché sembra che il 22 novembre scorso Peppino Conte, ex sindaco di Casamicciola, aveva scritto una Pec alla Regione Campania, alla Città Metropolitana di Napoli e al commissario prefettizio evidenziando gli alvei ostruiti della zona del vallone della Rita, chiedendo lo stato di crisi per la calamità naturale imminente.
La pec di Peppino Conte
Circa un mese fa lo stesso Conte, attualmente funzionario della Regione Campania, aveva anche segnalato l’assenza di un piano per prevenire il dissesto idrogeologico nel progetto della ricostruzione post-sismica.
Come spiega l’edizione napoletana di Repubblica, gli interventi in realtà erano stati già finanziati nel 2010, dopo la morte della piccola Anna De Felice, 13enne travolta dal fango mentre andava a scuola, per un totole di quasi 5 milioni di euro. Interventi che, di fatto, non sono mai stati realizzati.
Nella pec del 22 novembre Conte aveva anche chiesto lo sgombero immediate delle case considerate a rischio e poste sotto il monte Epomeo dopo l’annuncio di allerta meteo arancione.
Pichetto Fratin: “Come combattere l’abusivismo edilizio? Mettendo le manette ai sindaci complici”
Anche Pichetto Fratin, ministro per l’Ambiente e la Sicurezza energetica, durante un’intervista in radio su Rtl 102.5, ha parlato della tragedia di Ischia scagliandosi contro l’abusivismo edilizio. Lo stesso Curcio, capo della Protezione Civile, in un’intervista a Sky Tg24, ha sottolineato che il condono non è la soluzione per eliminare i rischi, soprattutto se non viene fatta una verifica preventiva.
“Contro l’abusivismo edilizio – tuona Pichetto Fratin – basterebbe mettere in galera il sindaco e tutti quelli che lasciano fare, perché i sindaci non devono lasciare costruire. Bisognerebbe confiscare quello che è abusivo e poi vedere caso per caso”.
Anche il ministro torna sui fondi stanziati da 10 anni, ma mai utilizzati: “Quello che manca sono le opere. Più che di consumo di suolo, parlerei di corretto utilizzo del suolo per razionalizzare le nuove costruzioni e anche la creazione di impianti per la produzione di energia rinnovabili.”
Presto sarà presentato il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici che, come spiega il ministro, “non avrebbe evitato il disastro di Ischia, il disastro non ci sarebbe stato se non si fosse costruito nell’alveo, e se si fossero fatte le misure di sicurezza che risultano in progettazione da anni. Speriamo che tutti facciano il loro dovere – conclude Pichetto Fratin – dal ministro agli amministratori locali”.