Pubblicato il 25 Ottobre 2024
Dopo l’inizio del processo a settembre 2024, Filippo Turetta compare per la prima volta in tribunale. Scortato dalla polizia penitenziaria, il ragazzo si è presentato in aula con pantaloni neri, una felpa grigia con un cappuccio e una cartellina in mano con dei documenti. Dopo essersi seduto si è guardato intorno spaesato, forse senza neanche rendersi conto che in aula c’era anche Gino Cecchettin, padre di Giulia Cecchettin.
Le ammissioni di Filippo Turetta: “Ho detto solo bugie”
Come riferito dall’Ansa, Filippo Turetta al cospetto del pm Andrea Petroni avrebbe ammesso di aver raccontato molte bugie relativamente alla ricostruzione dell’uccisione di Giulia Cecchettin. Il delitto sarebbe stato premeditato e lo stesso Turetta avrebbe dichiarato di aver stilato una lista di cose da fare prima di mettere in atto il suo piano, cioè prelevare contante con il bancomat, da gettare poi per far perdere le sue tracce. Sul web il ragazzo aveva anche cercato come evitare di farsi trovare durante una fuga.
L’accusa insiste sulla premeditazione del femminicidio e ricorda a supporto della sua tesi il ritrovamento dei coltelli vicino il luogo del delitto, l’uso dello scotch e le ricerche sul web. Turetta aveva detto in un primo momento che aveva acquistato lo scotch per appendere manifesti, mentre aveva con sé i coltelli poiché nella sua mente era balenata l’idea di suicidarsi. Secondo l’accusa invece lo scotch e i coltelli erano stati messi in auto ben prima dell’11 novembre, giorno del delitto, circostanze che confermerebbero la premeditazione del femminicidio.
“Volevo rapire Giulia e toglierle la vita”
L’Ansa ha riportato che Turetta ha risposto alle domande del pm Andrea Petroni, ammettendo che aveva pensato di rapire Giulia, e anche di toglierle la vita. “Ero confuso, io volevo stare ancora assieme a lei” – avrebbe detto il ragazzo durante l’interrogatorio, per poi aggiungere a voce bassa: “Ero arrabbiato, era un bruttissimo periodo, volevo tornare insieme a lei e ho ipotizzato questo piano per quella sera”.
Turetta, a precisa domanda del pm, ha risposto che dal 7 novembre ha iniziato a scrivere appunti su quello che stava progettando, prima del delitto che si sarebbe consumato l’11 novembre. Il ragazzo ha inoltre aggiunto che da febbraio del 2024 fino ad oggi ha iniziato a scrivere una sorta di memoria di 40 pagine circa, depositata al processo, dove a mente fredda ha cercato di ricostruire i suoi ricordi.
La disperazione di Elena Cecchettin: “Non sarò in aula”
In aula non ci sarà Elena Cecchettin, come ha confermato lei stessa in una Storia su Instagram in cui ha rivelato di avere incubi ormai da 11 mesi. Elena ha precisato che mancherà non per disinteresse, ma per prendersi cura di se stessa, dal momento che la sua salute mentale e fisica sono piuttosto precarie e ha bisogno di tempo per riprendersi. Partecipare al processo sarebbe per lei una fonte di stress enorme, poiché dovrebbe rivivere il dolore provato circa un anno fa. Ha fatto sapere che, pur non partecipando, seguirà comunque tutto a distanza tramite i suoi legali.