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Laurel Hubbard eliminata nel sollevamento pesi: tutte le sfumature della sessualità (e delle opinioni, da Meloni a Luxuria)

Laurel Hubbard eliminata nel sollevamento pesi: tutte le sfumature della sessualità (e delle opinioni)

Pubblicato il 2 Agosto 2021

Laurel Hubbard ha gareggiato alle Olimpiadi nel sollevamento pesi, categoria oltre gli 87 chilogrammi. L’atleta 43enne, neozelandese, è stata eliminata dopo 3 tentativi falliti (a 120 e 125 kg) nello strappo del sollevamento pesi (+87 kg). Fin qui, niente di particolare. Ma Laurel da bambina si chiamava Gavin, nome da uomo. Poiché non si riconosceva nella sua identità, ha sollevato pesi fin dal quando era adolescente: affinché il mondo la accettasse.

Ma le categorie di uomo e di donna sono ben definite e determinano una serie di parametri: parametri che si ritrovano anche nello sport. Escludere gli atleti o rivedere i parametri?

Meloni: “una persona con la forza e la stazza di un uomo può competere a livello sportivo con le donne?”

Giorgia Meloni (Fd’I) su Twitter si era espressa in questo modo: “Laurel Hubbard è una persona transgender che ha ottenuto i requisiti per gareggiare nella categoria femminile di pesi massimi. Come si può consentire che una persona con la forza e la stazza di un uomo possa competere a livello sportivo con le donne?”

Una domanda destinata ad avere risposta. Il Cio ha allo studio nuove regole, per inclinazioni delle persone che non possono essere ignorate.

Così si è espresso Richard Budgett, capo dello staff medico del Cio: “È una donna e competerà secondo le regole della sua federazione. Noi dobbiamo rendere onore al suo coraggio e alla sua tenacia che l’hanno portata a qualificarsi per i Giochi olimpici”.

Luxuria: “chi ha urlato alla realtà sportiva dovrà rivedere le proprie opinioni”

“Non solo non ha vinto, ma addirittura non è entrata nella classificazione ed è stata esclusa: la peggiore delle performance, quindi. E questo vuol dire che tutti coloro che hanno previsto e teorizzato la vittoria di Laurel Hubbard per il fatto di essere nata maschio, usando argomentazioni come la struttura ossea o la maggiore forza rispetto alle donne e che per queste ragioni hanno urlato alla slealtà sportiva, oggi hanno avuto la dimostrazione che per le transgender non c’è nessun vantaggio rispetto a chi è nata donna”. Così si è espressa Vladimir Luxuria, per l’Adnkronos.