Pubblicato il 22 Dicembre 2021
Il covid ha ripreso implacabile a stringere la sua morsa sull’Italia e su alcune regioni in particolare. Tra queste c’è sicuramente il Lazio, con la situazione che viene monitorata praticamente di ora in ora dalle autorità sanitarie.
Diciamo subito che in nessuna regione italiana il tasso di occupazione dei reparti di area medica e terapia intensiva è sopra la soglia critica. Detto questo, però, alcuni governatori hanno già annunciato il possibile passaggio da giallo ad arancione mentre altri rischiano di andare in giallo.
I criteri per il cambio di colore di una regione sono matematici. Si passa in zona gialla se l’incidenza dei nuovi contagi settimanali supera i 50 casi per 100mila abitanti, la percentuale di posti occupati in area medica supera il 15% dei posti disponibili; la percentuale di posti occupati in terapia intensiva pari al 10% dei posti disponibili.
Si va in zona arancione quando si ha tra i 150 e i 250 casi ogni 100mila abitanti, l’occupazione in terapia intensiva oltre il 20% e in area medica oltre il 30%. e il 40% e quella di Natale.
Numeri che spingono il Lazio, tra Natale e Capodanno, verso la zona gialla, con le restrizioni che conosciamo ormai purtroppo bene.
Nella nostra regione sono occupati il 13% dei posti in terapia intensiva e il 14% in area medica. «Rispetto ad un anno fa la pressione sulla rete ospedaliera è molto, molto inferiore. Detto questo siamo ancora in una situazione di zona bianca ma con una evoluzione che probabilmente ci porterà a un cambio colore verso il Capodanno», spiega l’assessore ala Sanità Alessio D’Amato.