“Quando il mio carceriere buttò la pistola ai miei piedi, io la vidi e pensai: ‘Adesso lo uccido’. Mi ero nutrita di odio e di vendetta, per tutto il male altrui che avevo visto. Mi sembrava il giusto finale di quello che avevo sofferto. Fu un attimo irripetibile”.
“Ma capii che non avrei mai potuto uccidere nessuno e che ero tanto diversa dal mio assassino. Io nella mia debolezza estrema ero molto più forte del mio assassino, non avrei mai potuto raccogliere quella pistola”.
“Avevo sognato di vendicarmi, ma ho scelto la vita. Chi sceglie la vita, non la può togliere a qualcun altro. Da quel momento sono stata libera”.
Le parole della senatrice a vita Liliana Segre nel Giorno della Memoria.
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