Pubblicato il 25 Settembre 2023
“Non voglio funerali in chiesa”, queste le ultime volontà del superboss, trovate in uno dei pizzini – dai carabinieri del Ros – nel covo di Campobello di Mazara (Trapani) dopo l’arresto dello scorso 16 gennaio.
Messina Denaro scriveva: “Rifiuto ogni celebrazione religiosa perché fatta di uomini immondi che vivono nell’odio e nel peccato”. A riportarlo sono diversi quotidiani, tra cui la Repubblica. Era il 2013 quando l’allora ex superlatitante esprimeva tali considerazioni nei confronti della Chiesa, una Chiesa che, proprio in quel periodo, proclamò beato il prete anti-mafia Don Pino Puglisi.
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Nel biglietto del boss si legge: “Non sono coloro che si proclamano i soldati di Dio a poter decidere e giustiziare il mio corpo esanime, non saranno questi a rifiutare le mie esequie”.
E ancora: “Il rapporto con Dio è personale, non vuole intermediari e soprattutto non vuole alcun esecutore terreno. Gli anatemi sono espressioni umane non certo di chi è solo spirito e perdono”, scriveva il padrino.
Da qui la decisione: “Sono io in piena coscienza e scienza che rifiuto tutto ciò perché ritengo che il mio rapporto con la fede è puro, spirituale e autentico, non contaminato e politicizzato. Dio sarà la mia giustizia, il mio perdono, la mia spiritualità. Chi come oggi osa cacciare e ritenere indegna la mia persona non sa che non avrà mai la possibilità di farlo perché io non lo consento, non ne darò la possibilità”.