Pubblicato il 14 Settembre 2024
Nei giorni scorsi una bambina di 8 anni di origini maliane è stata portata dal padre al pronto soccorso dell’ospedale Fazzi a Lecce, giustificando il suo malore per una caduta in casa. Il racconto è apparso subito sospetto ai medici che, dopo cure più approfondite, hanno scoperto che in realtà la bimba era stata sottoposta probabilmente ad infibulazione, una pratica di mutilazione genitale femminile che consiste nella rimozione totale o parziale degli organi esterni.
Bimba in ospedale, la sconcertante scoperta
Come riferito dal Quotidiano di Puglia, la bambina è stata portata al Fazzi con un’emorragia interna, causata molto probabilmente proprio dall’infibulazione. La piccola avvertiva forti dolori tra il basso ventre e gli organi genitali, ma i genitori hanno spiegato che si è ferita cadendo in casa mentre giocava col fratellino. I medici però hanno ritenuto poco credibile il racconto e, dopo la visita e il successivo ricovero, hanno deciso di allertare i carabinieri e la Procura dei minori che ha aperto un’inchiesta per vederci chiaro.
L’infibulazione, una pratica estrema e pericolosa eseguita spesso senza anestesia e in condizioni igieniche molto precarie, risulta molto diffusa in alcune comunità in Africa, Medio Oriente e Asia, benché sia considerata una violazione dei diritti umani. Il suo obiettivo è preservare la verginità della ragazza sin da bambina fino al matrimonio e l’Organizzazione Mondiale della Sanità sta lavorando per eliminare definitivamente questa pratica estremamente pericolosa.