Pubblicato il 3 Febbraio 2024
Una testa di capretto insanguinata e infilzata con un coltello da macellaio, accompagnata da un biglietto in cui è scritto “Così”.
L’inquietante, eloquente messaggio criminale è stato lasciato davanti alla porta di casa della giudice leccese Maria Francesco Mariano, sotto scorta da alcuni mesi dopo alcune lettere minatorie ricevute.
La testa dell’animale sarebbe stata ritrovata la notte tra giovedì e venerdì dalla stessa giudice, che poi ha avvisato le forze dell’ordine.
Sull’accaduto indaga la squadra mobile.
Le intimidazioni che Mariano riceve sarebbero legate alle indagini da cui è scaturita l’operazione antimafia con cui lo scorso 17 luglio sono state arrestate 22 appartenenti al clan Lamendola-Cantanna, ritenuto organico alla scu, acronimo dell’organizzazione criminale pugliese sacra corona unita.
Scrittrice di romanzi e appassionata di ballo oltre che giudice, Mariano a soli 24 anni è diventata il magistrato più giovane d’Italia, riferisce il Quotidiano Nazionale.
Era già sotto scorta quando dichiarò che “diventare magistrato è una scelta che rifarei”
Insieme con Mariano è finita sotto scorta per le minacce ricevute anche la titolare dell’inchiesta, la pm Carmen Ruggiero.