Pubblicato il 13 Marzo 2024
Lascia il padre disabile e va in crociera, usando i giorni della legge 104 ottenuti per assistere il genitore. E grazie alla riforma Cartabia potrà restare impunito nonostante la condanna per il reato di truffa.
E questo perché al ritorno aveva convertito in ferie i permessi di cui aveva illecitamente goduto e aveva risarcito la Asl.
La Cassazione accoglie così il ricorso dell’uomo, contro il verdetto della Corte d’Appello che aveva, invece, negato l’applicazione dell’articolo 131-bis sulla particolare tenuità del fatto, considerando soprattutto l’aspetto morale della vicenda.
Secondo i giudici di secondo grado c’era certamente il dolo da parte del ricorrente, consapevole dei mancati controlli da parte del datore di lavoro e della difficoltà di rientrare per accudire il genitore per il quale aveva richiesto i permessi.
Per la Suprema corte però il verdetto dei giudici territoriali, non è in linea con quanto previsto dalla riforma Cartabia, che ha allargato il campo di applicazione della norma sulla non punibilità per particolare tenuità del fatto, decidendo di dare un peso al comportamento tenuto dopo il reato. Nel caso specifico la Corte di merito non avrebbe dovuto ignorare che, d’intesa con il suo datore, l’imputato aveva trasformato in ferie i giorni di “fuga” con la 104, e risarcito la Asl con una cifra maggiore del danno prodotto.
La Suprema corte, conferma dunque la condanna per truffa, ma annulla con rinvio la sentenza impugnata, per la parte in cui nega la possibilità di restare impunito.