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Lele Mora

Lele Mora, l’unico condannato per le cene ad Arcore: “Macché bunga bunga… C’era chi si travestiva”

Pubblicato il 16 Febbraio 2023

“Sono felicissimo, è stata una soluzione top. Io condannato? Io sono innocente. La Procura ha un suo modo di vedere, si vede che per loro meritavo di essere condannato, mi reputo di esser stato frutto d’immaginazione di chi vedeva cose che non esistevano”.

Così Lele Mora.

Si è concluso con l’assoluzione di Silvio Berlusconi il Ruby Ter, processo che oltre al leader di Forza Italia vedeva coinvolte altre 28 persone accusate di falsa testimonianza e corruzione in atti giudiziari nel processo milanese Ruby ter.

A commentare la fine del lungo capitolo è l’ex agente dello spettacolo, coinvolto nelle famose cene eleganti ad Arcore:

“Erano cene noiosissime, si mangiava malissimo a parte le sere che cucinavo io. Il divertimento c’era solo quando qualcuno si vestiva da Boccassini oppure da Fassino. C’era chi si travestiva anche da Napoleone”.

Con Silvio Berlusconi non ha rapporti da anni: “Non lo sento da tantissimo tempo, saranno undici anni che non ci sentiamo”.

Lele Mora ha parlato anche della tanto chiacchierata sala del bunga bunga: “Mai vista la saletta in cui si sarebbe dovuto tenere il bunga bunga, quella era solo una barzelletta”.

L’ex agente dei vip continua a non pentirsi di nulla: “Non ho fatto nulla”.

Resta, però, l’unico ad aver pagato per quelle cene: “Sono molto dispiaciuto. Mi hanno portato via la casa, la casa ai miei figli, per cose che non sono mai successe”.