«La crisi finanziaria del comune di Palermo è oramai nota, il personale dell’ente e delle partecipate, mediamente già anziano, si assottiglia man mano a causa dei naturali pensionamenti e non viene adeguatamente sostituito da nuove immissioni in organico che comporterebbero costi insostenibili. Dalla polizia municipale ai servizi cimiteriali ai settori per la tutela del patrimonio artistico e della pulizia della città tutti i dirigenti lamentano una endemica carenza di personale ed una conseguente impossibilità materiale di erogare dignitosamente servizi alla cittadinanza.
In questo contesto l’attivazione dei PUC (progetti utili alla collettività) risulta quantomai essenziale per utilizzare le risorse umane dei volontari percettori del reddito di cittadinanza al fine di coadiuvare il personale del comune e delle partecipate nello svolgimento dei servizi istituzionali che l’ente è tenuto ad erogare.
I Puc (progetti utili alla collettività) Sono progetti a titolarità dei comuni, da organizzarsi anche in forma associata, in precisi ambiti di intervento ovvero tutela dei beni comuni, culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo.
La partecipazione del percettore del reddito di cittadinanza è obbligatoria per un periodo minimo di 8 ore settimanali (prolungabili a 16), pena la segnalazione all’INPS cui può seguire la revoca del beneficio.
Gli oneri per il comune sarebbero quasi irrisori stante che perfino la copertura assicurativa dell’ I.N.A.I.L. è a carico del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con imputazione a specifico fondo come stabilito dall’ art. 12, comma 12, del D.L. 4/2019 il quale individua per la copertura degli oneri per l’attivazione e la realizzazione dei progetti e quelli derivanti dalle assicurazioni presso l’INAIL e per la responsabilità civile verso terzi dei partecipanti dei PUC il Programma Operativo Nazionale Inclusione, in coerenza con quanto stabilito dall’Accordo di Partenariato 2014-2020 per l’Impiego dei Fondi Strutturali e di investimento europei nonchè le risorse residue della quota del Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale – QSFP 2019 – 2020.
Diversi comuni in Italia hanno già attivato i PUC, risulta incredibile la circostanza per cui l’amministrazione comunale di Palermo (città ove risiedono 30 mila nuclei familiari circa percettori del reddito di cittadinanza) non abbia ancora attivato questi progetti laddove questi volontari potrebbero concretamente coadiuvare i dipendenti comunali nell’espletamento dei servizi al cittadino con dei costi per l’ente assolutamente irrisori se paragonati a quelli sostenuti per un lavoratore dipendente.
Ho chiesto al presidente della VI commissione consiliare, la quale ha competenza in tema di programmazione, la convocazione urgente dell’assessore alle politiche sociali Maria Mantegna e dell’assessore al Verde Sergio Marino per comprendere i motivi di questo incredibile ritardo.
In ultimo, il nostro gruppo consiliare +Europa Azione, coadiuvato dai coordinamenti cittadini, sta redigendo un dossier sulle migliori esperienze di PUC a livello nazionale replicabili a Palermo che a breve verrà presentato alla stampa».
Lo dichiara il consigliere comunale Leonardo Canto.
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