Una storia triste che mette in evidenza quanto possa essere cinica e fredda la burocrazia italiana, di cui è rimasto “vittima” Leonardo Colombo Giardinelli, un pensionato di 87 anni di Treviglio, in provincia di Bergamo, che ha vinto troppo tardi la sua battaglia legale contro il Comune.
A Leonardo era stato impedito di accedere nel cimitero con una bicicletta, che gli serviva per andare a far visita alla tomba della moglie scomparsa nel 2021 dopo 55 anni di matrimonio. Il 13 novembre Leonardo è morto e ha raggiunto sua moglie e, per un beffardo scherzo del destino, pochi giorni dopo è arrivato il verdetto del Tar di Brescia che gli dava ragione.
Come raccontato dal Corriere della Sera Bergamo, la storia iniziò nel 2023 quando il Comune di Treviglio, con Juri Imeri come sindaco, decise di vietare l’accesso alle bici al cimitero, concedendo il permesso solo alle persone con problemi di deambulazione dotate di un permesso medico. Leonardo era in possesso di quel permesso, anche perché aveva problemi alla schiena, ma poi tutto è cambiato quando la gestione del cimitero è stata affidata ad un’altra ditta.
Per farla breve per una questione burocratica sarebbe stato revocato il permesso all’87enne, per non ben precisati regolamenti. Un brutto colpo per il pensionato che, andando a trovare ogni giorno la moglie, aveva trovato un modo per andare avanti, affrontare il dolore e mantenere un filo invisibile che lo legava alla consorte ormai defunta.
A quanto pare c’era un servizio offerto dal Comune di un’auto elettrica, disponibile però solo un’ora al giorno e non disponibile la domenica.
Leonardo non si è arreso e così, assistito dal suo avvocato Andrea Leone D’Agata, ha presentato ricorso al Tar di Brescia che nel luglio 2023 ha accolto la sua richiesta, annullando il divieto e ordinando al Comune di ripristinare il permesso di accesso al cimitero in bici.
L’amministrazione comunale ha comunque modificato il regolamento cimiteriale, per impedire l’accesso alle bici. L’anziano non si è arreso e ha presentato un nuovo ricorso e il 6 novembre 2024 il Tar si è pronunciato nuovamente a favore del pensionato, etichettando le modifiche del Comune come contraddittorie e illegittime. Il verdetto infine è stato depositato il 9 dicembre, una vittoria beffarda che purtroppo Leonardo non ha potuto festeggiare essendo morto qualche settimana prima.
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