Ucraina e politica italiana. “Francamente ha dell’incredibile, visto da qui, che in Italia ci sia un ultimatum su catasto, sulla delega fiscale, sulla fine del governo”. C’è chi dice “usciamo dal governo, blocchiamo tutto. È surreale, lo dico molto francamente. Oggi incredibilmente in Italia ci sono venti di divisione, ultimatum, discussioni politiche tra i partiti“. Sono le parole pronunciate stamane, a Bruxelles, da Enrico Letta, che al Parlamento europeo ha avuto un colloquio con la presidente dell’Assemblea Roberta Metsola.
Il segretario del Partito democratico, in sintesi, chiede una tregua. Ha affermato: “È surreale, con quello che sta succedendo, che in Italia ci siano partiti politici che pensano di essere in una normale fase di dialettica. Siamo in una situazione nella quale c’è bisogno veramente che le priorità siano al loro posto giusto: in questo momento la priorità fondamentale è l’unità del Paese attorno al governo Draghi, ed è l’unità dei paesi europei”.
Enrico Letta ha aggiunto: “Io credo che sia fondamentale in questo momento che tutti i paesi europei chiedano a livello internazionale una tregua, un’iniziativa straordinaria che parta dal voto delle Nazioni Unite di ieri; il voto dell’Assemblea generale è stato incredibile, se riflettiamo sul fatto che quando ci fu l’annessione della Crimea, otto anni fa, le Nazioni Unite si espressero su quella aggressione. La mozione di condanna della Russia per l’annessione aveva ricevuto 100 sì, 11 no e 58 astensioni.
Questa volta 141 paesi hanno votato contro” l’aggressione all’Ucraina “e soltanto cinque, tra cui Bielorussia e Russia, hanno votato a favore. C’è chiaramente un rovesciamento della situazione, una volontà collettiva di bloccare questa follia. Io credo che questo debba essere il punto.”
E ancora: “Faccio un appello a tutta la politica italiana, a tutti i partiti italiani: questo è il momento in cui l’Italia deve essere unita politicamente: sarebbe semplice follia anche solo pronunciare la parola crisi di governo, per il catasto, in questo momento in Italia. Sono parole surreali, non le voglio nemmeno pronunciare perché è una cosa assurda.
E infine: “Il fatto soltanto che si debba parlare di questo dà l’idea di questa asimmetria di priorità, di questo sfasamento rispetto alle prospettive. La nostra gente è angosciata per la guerra, vuole che la guerra finisca. Il popolo ucraino deve essere libero, deve essere liberato da questo giogo, e credo che questa debba essere oggi la priorità di tutti noi”.
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