Pubblicato il 23 Marzo 2022
“Ora bisogna fare l’Unione europea per davvero. Il vertice di questa settimana deve mettere la basi per un balzo dell’unione politica. E serve una decisione indispensabile, il tetto al prezzo del gas a livello europeo, che per il suo valore strategico equivale al Next Generation Eu. Una scelta per calmare subito e in prospettiva i prezzi dell’elettricità ed evitare la bancarotta di famiglie e imprese. Senza il tetto, metteremo solo inutili cerotti“. Sono le parole di Enrico Letta, in un’intervista a Repubblica.
Il segretario del Pd ha poi aggiunto: “Non ci sono solo bollette e benzina, l’inflazione cresce a tutto campo. C’è il prezzo del pane, l’agricoltura va aiutata con la stessa forza con la quale si è intervenuti sull’energia. La priorità sono le misure economiche per evitare che le parti deboli della società vadano in sofferenza, che si tradurrebbe in rifiuto della solidarietà agli ucraini e in terreno fertile per la propaganda russa”.
“M’avessero chiesto qualche giorno fa quale discorso dovesse fare Zelensky alle Camere, avrei detto: questo”
Il segretario del Partito democratico ha affermato: “M’avessero chiesto qualche giorno fa quale discorso dovesse fare Zelensky alle Camere, avrei detto: questo. Un intervento ben calato nella realtà, preciso nella denuncia, molto equilibrato nelle richieste e forte nel sottolineare la sintonia tra i due Paesi e i due popoli”.
Letta: “Zelensky, una personalità che ha cambiato il corso della storia”
E ancora: “Zelensky ha tenuto il giusto tono istituzionale. Qualche che sia il giudizio su di lui, lo si trovi o no simpatico, oggettivamente rappresenta la conferma che le leadership possono fare la storia. Se tre settimane fa avesse accettato l’offerta polacca di spostare il governo transitorio oltre il confine tra i due Paesi, nessuno avrebbe potuto biasimarlo. Ma Zelensky ha deciso di mettere a rischio la sua vita e ha scomposto i piani di Putin, che aveva scommesso su una resistenza ucraina di pochi giorni. Ha reso ancora più grottesca la logica guerrafondaia e sovietica del Cremlino. Oggi (ieri per chi legge, ndr) il Parlamento ha dato un tributo a una personalità che ha cambiato il corso della storia“.
“Non c’è nessun bellicismo mio o del Pd”
In un altro passaggio dell’intervista Enrico Letta puntualizza su un substrato di antiamericanismo che esiste – secondo lui – nel nostro Paese: “In un sondaggio di qualche anno fa emerse che gli italiani consideravano Russia e Cina più amiche dell’Italia rispetto a Francia e Germania. Per fortuna mi pare che il sentimento sia cambiato, ma esiste nel nostro Paese un sostrato di antiamericanismo, antieuropeismo e filo-putinismo che ha un consenso trasversale“.
E il Pd? “Non c’è nessun bellicismo né mio né del Pd, la nostra preoccupazione è aiutare i profughi e arrivare alla pace. Siamo pacifisti, ma certo non saremo mai come i caschi blu di Srebrenica, gente che si gira dall’altra parte mentre c’è un massacro.
Il discorso di Zelensky e i parlamentari assenti
Ieri al discorso di Zelensky mancavano circa 300 parlamentari italiani. Così si è espresso Letta: “Mi ha colpito molto il numero delle assenze. Al di là della posizione sconcertante di chi non condanna l’aggressione russa, dobbiamo interrogarci sul fatto che un terzo dei parlamentari abbia ritenuto di non dover partecipare. Conferma che nel Paese esiste un’area non irrilevante che ritiene che la colpa della guerra non sia di Putin“.
La posizione dei pentastellati
Tra i Pentastellati, Conte dice no all’aumento delle spese militari al 2% del Pil. Il Movimento aveva votato sì alla Camera, ma intende dire no al Senato. “Non mi scandalizzo per quello che dice Conte. Il punto non è la percentuale sulle spese nazionali, alla quale non mi impiccherei. Da anni gli Stati Uniti chiedono di riequilibrare le spese tra i partner, dato che ora una quota della difesa europea è a carico dei contribuenti americani.
Anche io, come ha spiegato Delrio a Repubblica, dico che ha poco senso che ogni Paese spenda di più se non si introduce una vera Difesa europea. Quello è il nostro destino e razionalizzerebbe le spese, riducendole a livello nazionale. Per questo sono deluso dal primo passo, la creazione di una forza comune di sole 5000 unità, basata su accordi vecchi, totalmente superati dalla situazione attuale“.
Letta: “I fatti contano più delle parole”
La destra italiana ha cambiato linea riguardo a Putin? “L’hanno cambiata, oggi erano in aula, hanno applaudito. Ma siamo nella fase in cui i fatti contano più delle parole. Serve un’Italia coesa per fare in Europa le svolte necessarie. Qui si capirà se quella della destra è una svolta reale o solo cosmesi“.