Pubblicato il 3 Marzo 2021
L’ANFP, Associazione Nazionale Funzionari Polizia di Stato, ha rilasciato un comunicato stampa rivolto al Governatore De Luca, esprimendo dissenso in merito alle decisioni assunte sulla campagna vaccinale che, ad oggi, non vede coinvolte ancora le Forze dell’Ordine.
Ecco la lettera integrale:
“Presidente, come Ella ha più volte evidenziato occorre dare il massimo impulso alla campagna di vaccinazione, in tale ottica si deve necessariamente dare voce alle numerose legittime richieste degli appartenenti alle Forze dell’Ordine che non devono né possono rimanere ancora inascoltate.
La regione Campania ha deciso per quello che ci è dato sapere di vaccinare il personale delle Forze dell’Ordine dopo quello insegnante e scolastico, riferendo di attenersi alla direttive del Ministero della Salute. Al riguardo si evidenzia che il 2 gennaio scorso il Ministro della Salute ha emanato il decreto concernente il piano strategico nazionale dei vaccini, per la prevenzione delle infezioni da Covid-19, allegando il progetto di preparazione della strategia vaccinale del 12 dicembre 2020.
Effettivamente, nelle strategie del dicembre scorso, nel paragrafo concernente “valori, principi, e categorie prioritarie”, era previsto che “il personale scolastico ad alta priorità” avesse precedenza rispetto al restante personale scolastico, alle Forze dell’Ordine, al personale delle carceri. Il citato decreto al comma 2 dell’art.1, aveva, anche, previsto che il piano poteva essere integrato in ragione di nuove evenienze scientifiche o di elementi sopravvenuti, ritenuti di rilievo per la strategia di contrasto all’epidemia.
In merito, l’8 febbraio scorso, il Ministro della Salute ha emanato delle nuove “raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione anti Covid-19”, nel cui allegato viene espressamente stabilito che il personale scolastico ed universitario, docente e non docente, delle forze armate e di Polizia, delle carceri e dei servizi penitenziari, etc., possa essere vaccinato senza un ordine di priorità predefinito tra loro ed in contemporanea alle categorie più a rischio (operatori sanitari e sociosanitari, il personale e gli ospiti delle RSA, gli anziani over 80, le persone estremamente fragili) qualora fossero disponibili vaccini non indicati per queste ultime categorie.
Fondamentale in questo contesto è l’individuazione di quelle categorie di lavoratori che risultano più esposte per frequenza di contatti con il pubblico. Tra queste categorie sicuramente è da considerare quella degli appartenenti alle Forze dell’Ordine, quantomeno al pari di quella degli insegnanti che nel Suo piano regionale sono stati inseriti nella fase 3 in posizione preminente rispetto agli operatori della Sicurezza (anche alla luce delle comunicazioni di cui l’ultima del 17 febbraio 2021 che prevede l’inclusione graduale delle forze dell’ordine delle polizie locali nella piattaforma di registrazione).
Il tempo in questo momento è un valore aggiunto e tutto ciò che consente di essere più rapidi è fondamentale per ottenere l’obiettivo prefissato. Per quanto sopra esposto, si richiede di dare il massimo impulso affinché gli operatori della sicurezza possano al più presto accedere alla vaccinazione riconoscendo così il loro ruolo di tutori dell’ordine e della sicurezza pubblica”.