Aperta un’inchiesta sul decesso di 56enne di Leverano, deceduta al Policiclico di Bari, alcuni giorni dopo la terza dose del vaccino anti-covid. La Procura barese ipotizza l’accusa di omicidio colposo, al momento a carico di ignoti.
In mattinata, il pm Angela Maria Morea ha conferito l’incarico per l’autopsia, al fine di accertare un’eventuale correlazione tra la morte della donna e la somministrazione del vaccino anti-covid.
L’autopsia è stata eseguita nel pomeriggio dal medico legale Francesco Introna, coadiuvato dal collega Francesco Bruno. I risultati saranno depositati nei prossimi mesi.
L’inchiesta ha preso il via dalla denuncia presentata dai familiari della vittima, assistiti dagli avvocati Donato Mellone e Francesco Marzullo. In base a quanto ricostruito dai denuncianti, la 56enne di Leverano si è sottoposta, in data 18 dicembre, alla terza dose di vaccino Moderna (le prime due dosi erano Pfizer), nell’hub vaccinale di Nardò.
Poco dopo, la donna sarebbe svenuta e avrebbe sviluppato uno stato di malessere. Oltre ad un forte mal di testa la signora presentava gli occhi ingialliti. A quel punto su suggerimento del medico di base, è stato disposto, il 5 gennaio, il ricovero nell’ospedale Vito Fazzi di Lecce. Il 19 gennaio, dopo un ulteriore aggravamento delle condizioni di salute, la 56enne è stata trasferita al Policlinico di Bari, anche in prospettiva di un trapianto di fegato; il 22 dello stesso mese è stata ricoverata in Rianimazione ed è infine deceduta il 26 gennaio.
I familiari della donna chiedono alla magistratura che sia fatta chiarezza sull’accaduto.
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