Dopo aver annunciato la morte di Houssein Housseini, capo del quartier generale di Hezbollah, Israele prosegue la sua battaglia senza quartiere e recentemente avrebbe attaccato le basi dell’Unifil a Naqura, nel sud del Libano, con dei colpi d’artiglieria. Come riferito dai media libanesi, sarebbero stato colpito il battaglione cingalese con due persone ferite. L’unifil è un Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite, creata il 19 marzo 1978 con le risoluzioni 425 e 426 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Come riporta l’agenzia di stampa libanese ufficiale Nna, un carro armato israeliano Merkava avrebbe attaccato una delle torri di osservazione dell’Unifil, ferendo due peacekeeper del contingente dello Sri Lanka. L’attacco si sarebbe verificato sulla strada principale che collega Tiro a Naqura, proprio all’altezza del centro di comando dell’Unifil di fronte ad un posto di blocco dell’esercito libanese.
Secondo il quotidiano libanese Al Akhbar, affiliato a Hezbollah, l’obiettivo di Israele sarebbe quello di eliminare l’Unifil dal Libano meridionale e sostituire i peacekeeper con un’altra forza internazionale. Dure parole di condanna sono arrivate dal ministero degli Esteri di Beirut contro gli attacchi alla base Unifil.
La notizia dell’attacco delle Idf alla base Unifil ha rapidamente fatto il giro del mondo e ha visibilmente irritato Tajani che, entrando nel Grattacielo della Regione Piemonte, ha sbottato: “I soldati italiani non si toccano, non sono militanti di Hezbollah”.
Il vicepremier ha comunicato di aver scritto al ministro degli Esteri israeliano, in attesa che venga svolta un’inchiesta. Ha poi definito “inammissibile” quanto successo, poiché ci sarebbero prove inequivocabili che siano stati soldati israeliani a sparare contro le basi Unifil e che in mattinata si è verificato un altro incidente in una base dove c’erano circa 70 soldati italiani.
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