Pubblicato il 26 Settembre 2024
“L’Idf ha affermato che nell’ultima ora sono stati identificati circa 40 razzi provenienti dal Libano verso il territorio israeliano, nell’area dell’Alta Galilea. Non ci sono segnalazioni di vittime”.
Lo riferisce il Guardian dopo che pure confermato l’obiettivo centrato ieri dall’esercito israeliano.
Cioè che è stato ucciso il comandante di una delle unità dell’aeronautica di Hezbollah, Mohammad Surur, in un attacco nella periferia meridionale di Beirut.
Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno dichiarato in una nota pubblicata su X che degli aerei da combattimento hanno attaccato Beirut e ucciso Surur.
בהכוונה מודיעינית מדוייקת של חיל-האוויר ואגף המודיעין, מטוסי קרב תקפו בביירות וחיסלו את מחמד חסין סרור, מפקד היחידה האווירית של ארגון הטרור חיזבאללה.
— Israeli Air Force (@IAFsite) September 26, 2024
המחבל סרור קידם, הכווין ופיקד על מתווי טרור אוויריים רבים ובהם פיגועי רחפנים, טילי שיוט וכלי טיס בלתי מאויישים שכוונו לעבר עורף… pic.twitter.com/NyiA9MIj10
E’ stato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha approvato l’attacco dal suo aereo diretto a New York, ha rivelato il suo ufficio stampa.
“Non ce ne andremo. Non ce ne andremo. Non ce ne andremo”, inizia il suo discorso dicendo, tra gli applausi dell’aula. La Palestina è la nostra patria. È la terra dei nostri padri, dei nostri nonni. Resterà nostra. E se qualcuno dovesse andarsene, sarebbe un occupante usurpatore”, intanto si esprime così il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Mahmoud Abbas, davanti all’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York.
Abbas afferma che il popolo palestinese è stato sottoposto a “uno dei crimini più atroci della nostra era” per quasi un anno ormai. È un “crimine di una guerra di genocidio su vasta scala” che Israele si sta perpetuando, aggiunge.
“Smettete di uccidere bambini e donne. Fermate il genocidio. Smettete di inviare armi a Israele. Questa follia non può continuare. Il mondo intero è responsabile di ciò che sta accadendo alla nostra gente a Gaza e in Cisgiordania”, è l’appello che rivolge.