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Scandalo al Tribunale di Latina: tornano in libertà il giudice Castriota e l’imprenditore Ferraro

Il Tribunale di Perugia ha deciso, dopo tre mesi di indagini, di revocare la misura degli arresti domiciliari per il giudice Giorgia Castriota e per l’altra persona coinvolta nello scandalo, Silvano Ferraro

Pubblicato il 2 Agosto 2023

Un capitolo significativo nello scandalo di corruzione che ha scosso il Tribunale di Latina si è chiuso con la revoca degli arresti domiciliari per il giudice Giorgia Castriota e il professionista Silvano Ferraro. La decisione è stata presa dal Tribunale di Perugia in risposta alla richiesta avanzata dalla Procura di Perugia e accolta dal collegio difensivo dei due indagati.

Gli eventi risalgono al 20 aprile, quando sia il giudice Giorgia Castriota che il professionista Silvano Ferraro erano stati arrestati e detenuti in carcere. Successivamente, il gip di Perugia aveva respinto la richiesta di revoca degli arresti domiciliari, affermando la necessità delle misure cautelari. Tuttavia, l’11 maggio, il Tribunale del Riesame aveva concesso loro il beneficio degli arresti domiciliari, permettendo loro di lasciare il carcere.

La revoca degli arresti domiciliari arriva dopo oltre tre mesi di indagini approfondite condotte dalla Procura di Perugia, in collaborazione con la Guardia di Finanza. Sia il giudice Giorgia Castriota, che prestava servizio nella sezione gip-gup del Tribunale di Latina, che il professionista Silvano Ferraro sono ritenuti presunti responsabili del reato di corruzione.

È essenziale sottolineare che, al momento, sia Giorgia Castriota che Silvano Ferraro sono indagati e quindi considerati innocenti fino a prova contraria.