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L’industria alimentare in Italia tra cibo e agricoltura

La dieta mediterranea é, da sempre, sinonimo di cucina italiana. Però, se gli stranieri sembrano amarla, quasi idolatrare, gli italiani non sembrano essere altrettanto entusiasti. Infatti, solo il 13% degli italiani segue la dieta mediterranea.

Pubblicato il 16 Agosto 2023

La dieta mediterranea é, da sempre, sinonimo di cucina italiana. Però, se gli stranieri sembrano amarla, quasi idolatrare, gli italiani non sembrano essere altrettanto entusiasti. Infatti, solo il 13% degli italiani segue la dieta mediterranea. Per questo, la Legacoop Agroalimentare ha lanciato un Patto per promuovere questo tipo di dieta, i cui benefici sono riconosciuti in tutto il mondo.

Non per nulla, la dieta mediterranea é tra i tanti obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU, un programma d’azione verso lo sviluppo sostenibile. Tra gli obiettivi da raggiungere entro il 2030 ci sono azioni come la lotta contro la fame, l’energia pulita e la lotta contro il cambiamento climatico. In questa ottica, l’agricoltura sostenibile ed il cibo salutare come quello proposto dalla dieta mediterranea sono indispensabili per la salute e l’ambiente.

“La dieta mediterranea è uno strumento concreto ma necessita di essere narrata correttamente e adottata nella quotidianità,” ha detto Sara Roversi, presidente del Future Food Institute all’ANSA, ‘e soprattutto tramandata alle nuove generazioni misurandone il valore sociale, culturale, ambientale, economico.”

L’industria alimentare, in ogni sua fase, é un tassello importante dell’economia italiana. Tanto importante da essere il secondo settore manifatturiero nazionale, circa il

13% del totale. Con un fatturato di 179 miliardi di euro, 464 mila occupati e 60 mila imprese di settore, l’industria del cibo muove l’Italia. Per questo, assicurare che il suo sviluppo sia sostenibile (per il pianeta e per la comunitá) é importante, anche per la sopravvivenza della dieta mediterranea.

Per realizzare questi obiettivi, le start up innovative hanno un ruolo cruciale. Tra queste c’é Sfera Agricola, un’azienda fondata nel 2016 per salvaguardare l’ambiente e per produrre un’agricoltura organica e naturale, con ortaggi prodotti nickel-free. Nel cuore della Maremma Toscana, Sfera Agricola ha ridotto del 90% il consumo d’acqua nella produzione, ha prodotto 6 milioni di kg di pomodori e ha risparmiato 5000 tonnellate di petrolio scegliendo fonti di energia sostenibili come le biomasse ed il fotovoltaico.

La tecnologia é fondamentale sia per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030 che per la promozione (e sviluppo) della dieta mediterranea. Da strumenti semplici ma essenziali come l’alimentatore pc fino a nuove tecnologie, usate dalle start up italiane. Si chiama food tech ed é un settore che incorpora le innovazioni moderne all’industria alimentare, come fanno aziende come Agricolus, la piattaforma dedicata all’agricoltura di precisione. Questa start up offre tecnologie agli agricoltori, facilitando la loro produzione e riducendo tempi, costi e sprechi. Tra le tante innovazioni offerte da Agricolus ci sono i sistemi GIS per la mappatura dei campi, i sensori per rilevare dati in tempo reale e veloce e le immagini satellitari per il monitoraggio da remoto.

Grazie a realtá 100% italiane come Sfera Agricola e Agricolus, l’industria alimentare nazionale diventa non solo più efficiente, ma anche più sostenibile. E la dieta mediterranea torna di tendenza, perché non fa solo bene, ma conviene. E, con un semplice test online, é anche possibile sapere se si segue correttamente questo regime alimentare tutto italiano. Si tratta del Crono Med-Diet Score, un breve questionario online per capire quanto sano é il proprio stile alimentare.