Sono passati quasi 3 mesi dalla morte di Lucia Zagaria, l’amata moglie di Lino Banfi che ancora non riesce a elaborare il terribile lutto. L’attore sta provando a superare questo difficile momento e, in un’intervista a La Repubblica, ha parlato di alcuni simpatici aneddoti che riguardano la moglie ma anche alcuni siparietti hot durante le scene dei suoi film.
C’è un sogno ricorrente nella mente di Lino Banfi, o meglio un sogno che lui vorrebbe fare: “Non c’è niente da fare, non riesco a sognarla. Vado a letto e penso: vedrai che stanotte Lucia mi viene a trovare. Nessuno me lo toglie dalla testa: voglio sognare mia moglie”.
L’attore ha spiegato che la moglie, con la quale si è sposata in una situazione rocambolesca contro il volere del padre di lei, gli è sempre stata vicino e l’ha aiutato a pagare i debiti con gli usurai quando era giovane.
Lino Banfi è diventato un attore di successo soprattutto grazie alle commedie sexy con attrici diventate icone di sensualità e femminilità, tra le quali Nadia Cassini, Edwige Fenech e Gloria Guida.
Spiega che la moglie non è mai stata gelosa ma, a tal proposito, racconta un simpatico aneddoto del passato: “Lucia era già malata di Alzheimer e mentre guardavamo un mio vecchio film si è girata e mi ha detto ‘però ti sei divertito, eh?'”. Lui ha negato, però lei ha aggiunto sorniona: “Però minne e fondo schiena ne hai toccati”.
Lino Banfi ha girato diversi film con Edwige Fenech, diventata l’icona del cinema erotico italiano a cavallo tra gli anni ’70 e ’80. Anche su di lei l’attore racconta un simpatico aneddoto: “Una volta Edwige mi disse ‘Basta con questo posso'”. Lino Banfi ha infatti spiegato che, prima delle scene più spinte, chiedeva sempre il permesso all’attrice di poterla toccare.
Durante l’intervista l’attore rivela un simpatico retroscena anche sul suo nome d’arte, Lino Banfi. Lui racconta infatti che è stato Totò in persona, il principe della risata, a suggerirglielo: “Come nome d’arte inizialmente avevo pensato a Lino Zaga (diminutivo del cognome Zagaria ndr), ma lui, da buon napoletano superstizioso, ha detto ‘Lino sì, ma l’abbreviazione del cognome porta male”. Così nacque il nome Lino Banfi, una scelta azzeccatissima a giudicare dal grande successo che ha avuto l’attore.
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