Simone Annichiarico, conduttore televisivo, e figlio dell’indimenticabile attore Walter Chiari, ha rilasciato un’intervista dissacratoria a Il Corriere della Sera dove senza filtri ha svelato tutte le debolezze, i vizi ma anche le virtù del padre.
Simone ha spiegato che lui non vota da una vita, perché il padre gli ha insegnato “a essere libero, lontano dai partiti”. Negli anni ’80 lui era di sinistra e Walter Chiari di destra e ha così raccontato le simpatie del padre verso il fascismo: “Era nato nel 1924, prima dell’entrata in guerra diceva che si viveva bene, era il rimpianto di una giovinezza felice e avventurosa. Sua madre, cioè mia nonna, era fascista. Walter è un nome tedesco che vuol dire condottiero del popolo, il fratello di papà si chiamava Benito”.
Poi ha rivelato un aneddoto relativo agli spettacoli del padre, che dopo ogni show concludeva così: “Un saluto alla prima fila e alla decima. Lui nella Decima Mas durante il fascismo aveva militato davvero. Dopo, non sopportò l’egemonia culturale della sinistra. Ma lo ricordo quando mi diceva, Simone, non hai capito che io sono più a sinistra di tutti, era solidale, siamo tutti uguali, diceva”.
Simone ha raccontato di aver scoperto, quasi per caso, che il padre era stato in carcere per droga: “Ne parlai con papà, ma non lo riteneva rilevante. Io sapevo dei suoi vizi”.
Poi ha rivelato come fu “avviato” alla cocaina, che per lui rappresentava una sorta di viagra: “Fu Marisa Maresca, la soubrette, che lo prese come capocomico per portarselo a letto, a introdurlo alla cocaina. A fine spettacolo papà si allontanava con la ballerina di turno, la cocaina era legata al sesso, era timido e lo sbloccava, era il suo viagra”.
La fedeltà non è mai stata una qualità di Walter Chiari, come ha spiegato il figlio: “Mio padre era bello, atletico. E pudico. Erano le donne che gli andavano dietro. Non era un seduttore”.
Simone ha poi spiegato che molte donne dello spettacolo lo tentavano ed erano affascinate da lui: “Ho la lettera che gli scrisse Ava Gardner, ‘Sono a letto sola pensandoti e desiderando di essere a letto con te’; ho una foto molto bella di lui che esce da un locale di via Veneto con Anita Ekberg, e poi Delia Scala che era bellissima, con Anna Magnani fu una storia breve e privata, Elsa Martinelli.
Mi diceva, non sai quali volgarità possano uscire fuori da certe donne che sembrano principesse. E Mina, che in una lettera si finse bambina, faceva apposta errori di ortografia, scriveva di aver perso un palloncino. Per me, mamma e papà che cambiavano partner era normale”.
Simone Annichiarico ha definito il padre “re dei bugiardi” e sulla sua tomba ha fatto scrivere: “Amici non piangete: è tutto sonno sprecato”. Fu lo stesso Walter Chiari a chiedere di apporre questa scritta: “Me l’hanno riferito ma io non ci sono mai andato, era stato un patto tra noi. Era fatto così”.
Infine ha raccontato di come il padre fosse in grado di ridere anche dinanzi alla morte: “Quando morì sua madre, che aveva 84 anni ed era zoppa, lo chiamai costernato, papà com’è successo? Mi disse che si era iscritta a una gara di motocross a Barletta, all’ultima curva era caduta. Morta sul colpo senza soffrire. Tutta una balla. Scoppiai a ridere, quel giorno mi tolse la paura della morte”.
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