Dalla nostra inviata a Ischia, Anna Maria Stawicka
Ieri sera. 29 giugno, ha avuto inizio la ventiduesima edizione dell’Ischia Film Festival collocata nei suggestivi spazi all’aperto del maestoso Castello Aragonese. Anche quest’anno il festival vedrà una serie di anteprime tra lungometraggi e cortometraggi in diversi linguaggi cinematografici. La presenza di ospiti nazionali e internazionali darà vita agli incontri intitolati “parliamo di cinema”.
Durante la serata inaugurale abbiamo sentito, nella Cattedrale dell’Assunta, Alessandro Gassmann (nella foto d’apertura). Ha introdotto il suo libro intitolato “Io e i Green Heroes” presentando al pubblico la sua “visione di un mondo ecologico e la sua preoccupazione per il futuro dei nostri figli”. È stato omaggiato con la proiezione del suo film “Il Silenzio Grande “.
Nella Piazza delle armi ha parlato Francesco Di Leva, l’attore napoletano, vincitore del David di Donatello 2023 come miglior attore non protagonista per il suo ruolo nel film “Nostalgia” di Mario Martone. Invece nella terrazza Casa del Sole ha parlato Luca Calvetta del suo “Il mare nascosto” che è una libera trasposizione della favola “Il piccolo principe” nella realtà del Sud Italia, a cavallo tra cinema, teatro e documentario.
Nei prossimi giorni sentiremo parlare dalla scena nazionale Michele Riondino, Maurizio Nichetti, Neri Parenti, Marco D’Amore, Piero Messina e Giulio Mastromauro. Domani e dopodomani sarà la volta, invece, di due grandi donne della scena Nord Europea: Charlotte Rampling e Susan Bier.
Incontreranno il pubblico anche le attrici Gloria Reuben e Aura Garrido. Tra vari nomi presenti al festival spicca la italo-britannica Natalie Spencer con il suo film “Hunger” in dialetto catanese che trae l’ispirazione dal vulcano Etna.
Ci sarà anche lo spazio retrò per qualche film già visto come “Mamma Mia” di quale ci racconterà qualcosa Stellan Skarsgard ricevendo il premio alla carriera. Sappiamo già anche del premio miglior fiction TV per “I Leoni di Sicilia” a Paolo Genovese.
Tra i vari nomi che presenteranno i cortometraggi e lungometraggi in concorso è interessante notare che alcuni, avendo avuto la location negata probabilmente saranno tra quelli più interessanti perché raccontano le storie di diversificazione culturale dei territori più difficili da ragguagliare. Cosi tra l’altro vedremo il lavoro short della regista russa Zhenia Kazankina “Empty rooms” o il cortometraggio in lingua araba di Feyrouz Serhal dal titolo “I come from the sea” oppure i 72 minuti ambientati in una città intelligente altamente controllata nell’anno 2084, storia di due migranti climatici raccontata dalla regista di origini messicane Itandehui Jansen. Ci aspetta una settimana di tante proiezioni interessanti che come da tradizione ischitana ci avvicineranno all’identità culturale dei luoghi diversi tra loro.
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