A partire dal primo gennaio, Agrigento è diventata la capitale italiana della cultura, e le note dello Zampogna Fest hanno animato il quartiere di San Girolamo nel cuore del centro storico. Ventidue musicisti provenienti da tutta la Sicilia hanno riempito l’aria di melodie allegre. L’idea dello Zampogna Fest è stata proposta al Comune dall’associazione Sikania in Movimento, guidata da Alfio Leocata, riconosciuto come Tesoro umano vivente del Reis per il suo talento nel suonare il friscalettu, e con la direzione artistica di Berta Ceglie, attrice e regista di grande fama.
Prima dei concerti itineranti lungo via Atenea e nel quartiere di San Girolamo, dove è presente un suggestivo presepe, si è tenuto un convegno al Seminario Vescovile intitolato “Zampogne: tradizioni, costruzione e suoni della cultura popolare”. Sergio Bonanzinga, professore di etnomusicologia all’Università di Palermo, ha parlato dell’evoluzione di questo strumento musicale, coinvolgendo Rosario Altadonna, un polistrumentista messinese che, nell’aprile scorso, è stato il primo a laurearsi in cornamusa. Durante l’evento, sono stati presentati flauti doppi e tripli, oltre a diverse tipologie di zampogne. “Abbiamo riannodato i fili della memoria, permettendo a un suono antico di risuonare nel presente”, ha dichiarato Bonanzinga, sottolineando l’importanza di questo approfondimento storico-critico nel contesto di Agrigento Capitale della Cultura.
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