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Vanno alla location prescelta per sposarsi, ma la trovano chiusa: “Pensavamo che gli sposi avessero cambiata idea”

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Circa un mese fa destò molto scalpore la storia di una coppia di sposi che trovò chiusa la location che aveva prenotato per la cerimonia a La Spezia. Una vicenda surreale ma, paradossalmente, non è la prima volta che capitano cose del genere. Qualcosa di molto simile è capitato a due ragazzi 33enni di Siracusa, che per motivi di studio e di lavoro risiedevano da tempo nel torinese.

Dopo 8 anni di fidanzamento i due innamorati hanno deciso di compiere il fatidico passo, invitando i parenti al lieto evento per consentire loro di preparare per tempo il viaggio dalla Sicilia al Piemonte. La cerimonia si sarebbe dovuta tenere in un delizioso podere a Stupinigi, vicino la Palazzina di Caccia, ma qualcosa è andato storto. Quando i novelli sposi e gli invitati si sono ritrovati fuori la cascina, il portone era chiuso.

Location inaccessibile, sposi furiosi

Come ricostruito dal Corriere della Sera, i due sposi avevano prenotato il locale per una ventina di persona, ma nessuno dell’associazione “Stupinigi è”, che avrebbe dovuto organizzare il ricevimento, si è presentato.

I ragazzi hanno spiegato al giornale che Stupinigi è il loro posto del cuore, specificando che avevano avviato i preparativi già a dicembre e fissato anche la data. L’ultima volta si erano visti con gli organizzatori ad aprile, ai quali hanno comunicato di non aver bisogno di ulteriori addobbi floreali, confermando l’appuntamento per il 6 luglio.

Da allora i futuri sposi non hanno avuto ulteriori contatti con l’associazione “Stupinigi è”, anche perché hanno ricevuto una conferma via e-mail: “Non avevamo altri motivi per contattare l’associazione che tra l’altro non ci ha mai cercato” – hanno aggiunto. Inoltre hanno riferito anche di aver pagato il bollettino di 500 euro al Comune di Nichelino che ha confermato la presenza di un rappresentante dell’amministrazione.

E così la vicesindaca Carmen Bonino, con tanto di fascia tricolore, si è presentata al luogo dell’appuntamento, cioè fuori il podere che era però chiuso. Come ha spiegato la Bonino la cerimonia, anche se con ritardo, si è celebrata ugualmente nella sala del Consiglio a Nichelino. Si è scusata con gli sposi, che verranno rimborsati della quota versata per l’affitto della cascina, ma ha precisato che il disguido non è imputabile al Comune.

La spiegazione dell’associazione: “Non si sono fatti sentire più”

I due sposi hanno chiaramente chiesto spiegazioni ai titolari dell’associazione “Stupinigi è” che, dinanzi alla Bonino, avrebbero dato la colpa ai neo sposi, colpevoli di non essersi fatti più sentire. I due novelli sposini sono andati su tutte le furie e hanno detto che, a parte un’email di scuse, non sono state fornite ulteriori spiegazioni. “Questa cosa ci dispiace molto. Tutti possono sbagliare, basterebbe ammetterlo” – hanno tuonato i due ragazzi.

Sulla questione è intervenuto anche Ernesto Bertola, presidente dell’associazione, che ha espresso il suo profondo rammarico per quanto accaduto aggiungendo che però loro si sono limitati ad offrire la sede, quindi secondo lui toccava a loro farsi sentire per i preparativi. “Abbiamo pensato che avessero cambiato idea, ma in ogni caso ci siamo scusati” – ha concluso Bertola.

Intanto il 6 settembre ci sarà un secondo matrimonio simbolico in provincia di Catania, ma probabilmente gli sposi si faranno sentire prima con la location per evitare ulteriori intoppi o disguidi.

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Redazione Nazionale

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