Pubblicato il 20 Gennaio 2025
Durante una discussione, il maggiore dei fratelli avrebbe sparato alcuni colpi di pistola calibro 38 contro suo padre
A Locri, in Calabria, due fratelli, figli della vittima, di cui uno minorenne, sono stati fermati dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Locri, con il supporto del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia locale e della Stazione di Bovalino, in quanto ritenuti responsabili di aver ucciso il padre, oltre che dei reati di occultamento di cadavere e porto abusivo di arma comune da sparo.
Sono accusati di aver ucciso il padre 54enne l’11 gennaio scorso a Bovalino (Reggio Calabria) e di averne occultato il cadavere. L’omicidio sarebbe avvenuto durante una discussione per contrasti familiari di lunga data; durante la lite, il maggiore dei fratelli avrebbe esploso alcuni colpi di pistola calibro 38 contro il genitore, uccidendolo sul colpo.
Dopo, i due fratelli, avrebbero nascosto il corpo in un locale interrato dell’abitazione e avrebbero fatto sparire la pistola. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Locri e dalla Procura della Repubblica per i Minorenni di Reggio Calabria, supportate da sistemi di videosorveglianza e dalle dichiarazioni del figlio maggiore, hanno permesso di ricostruire l’accaduto.
Le indagini: le dichiarazioni del figlio maggiore
Alle indagini, hanno contribuito in maniera determinante l’analisi dei sistemi di videosorveglianza sul territorio e le dichiarazioni rese dal figlio maggiore, che si è presentato spontaneamente in caserma accompagnato dai suoi legali.
Durante l’interrogatorio, il giovane ha anche indicato il luogo si erano disfatti della pistola. L’arma del delitto, una calabro 38 priva di matricola, è stata trovata in un’area isolata del comune di Ardore all’interno di un sacco contenente anche bossoli e munizioni, tutte dello stesso calibro.
Lo scorso 18 gennaio, è stata recuperata anche l’autovettura del padre, nascosta in una zona remota di Bovalino. Entrambi i ritrovamenti sono stati sottoposti ad accertamenti approfonditi da parte del personale specializzato della SIS del Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria e del RIS di Messina, al fine di raccogliere ulteriori elementi probatori.
Le indagini, mirano a delineare ogni dettaglio di questa vicenda drammatica e a verificare eventuali responsabilità di altre persone. Gli investigatori stanno esaminando con attenzione i rapporti familiari e i contesti personali dei coinvolti per ricostruire il movente e le dinamiche che hanno portato alla tragedia.