Pubblicato il 1 Luglio 2022
Una storia davvero eroica che conferma come morire per salvare una persona in difficoltà sia un gesto difficile da dimenticare. Ci troviamo nel fiume Rother, in Inghilterra, dove Logan Folger, un ragazzino di 14 anni, è morto dopo aver salvato un’amica che stava annegando.
I fatti
I fatti ebbero luogo il 18 agosto dello scorso anno e a portare a termini l’inchiesta sono state le autorità di Chesterfield. Logan non si era voluto fare il bagno rimanendo seduto a riva per la pericolosità delle acque, ma appena ha visto l’amica in difficoltà non ci ha pensato due volte a tuffarsi vestito e a fare tutto il possibile per recuperarla. Il tentativo è andato a buon fine, ma subito dopo è stato trascinato sul fondo e ha perso la vita. Gli stessi investigatori hanno detto: “Logan è stato un eroe, è subito saltato in piedi e, completamente vestito, si è tuffato nel fiume per aiutarla senza pensare alla propria sicurezza personale”.
La corrente sotterranea fatale
La madre di Logan, Stacey Bentley, ha invece raccontato: “Logan, che sa nuotare, non era in acqua e aveva detto loro di non entrare. La ragazza era in difficoltà e non sapeva nuotare così lui è entrato per cercare di salvarla“. Dopo aver portato a termine il tentativo di salvataggio della ragazzina Logan l’ha consegnata agli altri amici suoi a riva, ma a trascinarlo nel fondo è stata la corrente. Il medico legale ha accertato come i soccorritori lo abbiano recuperato dopo che per diverso tempo è rimasto sommerso senza ossigeno e riportando danni al cervello a causa di questa mancanza. Il decesso è avvenuto tre giorni dopo allo Sheffield Children’s Hospital. Gli inquirenti hanno aggiunto: “In quel punto c’è una corrente sotterranea e ci sono molti vortici. Logan è stato trascinato sott’acqua ed è andato in arresto cardiaco. Per questo motivo ha subito una riduzione dell’ossigeno al cervello e si è ritrovato con una grave lesione cerebrale che lo ha ucciso”.