Politica

Lombardia: tornano i ‘vitalizi’ per i Consiglieri Regionali

In Lombardia tornano le indennità differite per i consiglieri regionali, un provvedimento che, pur con caratteristiche diverse rispetto ai vitalizi del passato, ha già sollevato polemiche. Il Consiglio regionale ha dato il via libera alla misura, che riguarda gli eletti a partire dalla legislatura attuale. L’indennità potrà essere estesa anche agli assessori e ai sottosegretari. Il provvedimento ha ottenuto 49 voti favorevoli dai consiglieri del centrodestra e della lista Lombardia Migliore, mentre l’opposizione di centrosinistra si è schierata contro con 17 voti contrari.

Come funziona la nuova indennità

Ogni consigliere potrà scegliere liberamente se aderire o meno. La norma, approvata nella giornata di martedì 11 marzo, prevede una trattenuta volontaria dell’8,8% sull’indennità mensile di 6.327 euro, con l’obiettivo di creare un fondo che, al compimento dei 65 anni di età e con almeno cinque anni di mandato, garantirà un assegno calcolato con il metodo contributivo. I contributi versati saranno rivalutati con un coefficiente di incremento fino a 2,75 volte, in base all’età del consigliere al momento della percezione dell’indennità.

Le parole della maggioranza

Il relatore del provvedimento, Matteo Forte (Fratelli d’Italia), ha definito la misura “un atto di giustizia“, spiegando che non comporta nuovi costi per la politica: “Le cifre accantonate si compenseranno con la progressiva riduzione dei vitalizi destinati ai consiglieri in carica prima del 2013, anno in cui furono aboliti”. Forte ha sottolineato che l’adesione sarà volontaria, a differenza dei vecchi vitalizi, e che la normativa lombarda viene così allineata a quella di altre regioni italiane. L’assegno previsto al compimento dei 65 anni ammonterà a 448 euro netti al mese, come “risarcimento simbolico” per il tempo dedicato all’attività politica a discapito della carriera professionale.

Le critiche delle opposizioni

Le reazioni contrarie non si sono fatte attendere. Nicola Di Marco, capogruppo del Movimento 5 Stelle Lombardia, ha attaccato duramente la decisione, rivolgendosi ai consiglieri regionali con parole taglienti: “È scandaloso che nessuno di voi intervenga, questo dimostra che avete la coda di paglia”. Le opposizioni contestano la reintroduzione di un meccanismo che, seppur diverso dal passato, potrebbe essere interpretato come un ritorno ai privilegi della classe politica.

Bruno Giacobbe

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