Pubblicato il 25 Ottobre 2021
In mattinata la Squadra Mobile della Questura di Napoli ed il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Torre del Greco hanno arrestato 11 persone: 4 sono state trasferite in carcere ed altre 7 sono state sottoposte agli arresti domiciliari, tutte con l’accusa di reati di usura ed estorsione. Figura anche una dodicesima persona al momento ricercata.
Le indagini sono partite dopo la denuncia della vittima, C.B., titolare di una storica panetteria di Torre del Greco. Durante le attività investigative sono state documentate numerose condotte estorsive e di usura ai danni della vittima, per circa 2 anni, perpetrate da diverse famiglie di usurai operanti proprio nella città torrese.
Le intercettazioni telefoniche ed i riscontri oggettivi acquisiti con appostamenti mirati presso la panetteria hanno consentito di ricostruire un quadro piuttosto preciso.
L’inizio dell’incubo per la panetteria di Torre del Greco
L’incubo per la vittima è iniziato quando, in seguito ad un periodo di difficoltà economica, ha accettato il prestito di denaro offerto da clienti senza la pretesa di alcun interesse per la restituzione. In realtà si trattava di usurai senza pietà che, come avvoltoi, si sono fiondati sulla loro “preda” agonizzante.
Successivamente hanno infatti iniziato a chiedere la restituzione di somme a tassi di interesse spropositati, pari anche al 67%. Ogni settimana la vittima doveva quindi versare somme considerevoli e, non potendo pagare, è stata costretta a chiedere prestiti ad altri usurai, spesso imparentati tra loro.
Un abisso senza fine
In questo modo la vittima non solo non ha potuto ripianare il debito originario, ma si è accollata tanti altri debiti. Gli usurai nei suoi confronti hanno adottato spesso condotte intimidatorie e di violenza fisica, costringendola per un mese ad abbandonare il panificio di famiglia e la sua abitazione per rifugiarsi in un albergo della zona.
Uno degli episodi più emblematici si è verificato alla fine del dicembre 2020, quando la vittima nello stesso giorno dovette consegnare cifre variabili tra 100 e 200 euro a 3 usurai diversi.
Interi nuclei familiari dediti all’usura
L’attività investigativa ha scoperto che ad operare sul territorio erano interi nuclei familiari, che esercitavano le stesse condotte intimidatorie nei confronti di tanti altri cittadini del circondario.
C’era addirittura una divisione dei compiti e dei ruoli ed intervenivano i membri delle famiglie con una maggiore capacità intimidatoria quando la persona offesa non faceva fronte ai pagamenti settimanali, perché in difficoltà economica o poiché reagiva e si rifiutava di pagare.
Le condotte violente di queste persone, verbali e fisiche, piegavano totalmente la volontà della vittima che, per paura di ritorsione nei suoi confronti o dei suoi familiari, continuava a versare somme considerevoli anche dinanzi a richieste che non avevano alcun fondamento.
Il “modus operandi” degli usurai
La titolare della panetteria ha spiegato agli inquirenti che alcuni usurai pretendevano una somma aggiuntiva di denaro, pari a 100 euro, per ogni giorno di ritardo nei pagamenti.
Altri ancora invece alzavano a loro piacimento il tasso di interesse ogni volta che la persona offesa era sul punto di ripianare interamente il suo debito.
Gli usurai si assicuravano così una vera rendita settimanale ed inoltre prelevavano quotidianamente prodotti dal panificio senza pagarli.
Già nel 2011 la vittima era caduta in un giro di usura ma, nonostante la denuncia, le indagini non avevano sortito effetti. Questa volta, arrivata alla disperazione, si è rivolta nuovamente alle forze dell’ordine e l’incubo per lei è finito con l’arresto di tutte le persone incriminate.