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Londra

Londra capitale dei machete, uccisa una 15enne: “Epidemia di accoltellamenti” (VIDEO)

Pubblicato il 28 Settembre 2023

Londra capitale dei machete.

A rimanerne vittima ieri mattina è stata una studentessa 15enne a Croydon, quartiere alla periferia sud della capitale britannica.

La ragazza, Elianne Andam, è stata uccisa da un 17enne con “un coltello grande quanto una spada”, hanno raccontato i testimoni.

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La giovane aveva provato a intromettersi in una lite fra il ragazzo e la sua ex fidanzata, ma è stata accoltellata a morte.

Dall’inizio dell’anno sono già 16 gli adolescenti uccisi nelle strade di Londra, 13 dei quali a pugnalate: i giornali parlano ormai di “epidemia di accoltellamenti” e di “emergenza nazionale”.

L’anno scorso erano stati 14 i teenager uccisi nella capitale, ma il primato negativo era toccato al 2021, con 30 ragazzi assassinati. Qui non si tratta di coltellini svizzeri, ma di veri machete con cui i giovani vanno oggi in giro: li si è visti comparire, ad agosto, anche al carnevale di Notting Hill, l’annuale festival caraibico che quest’anno ha registrato un record di incidenti violenti e di arresti.

Ormai, camminando nelle strade di Londra, si è consapevoli di non essere mai a più di pochi metri da qualche lama affilata e fuori misura: può bastare una parola sbagliata, un gesto fuori posto, e si rischia di farne le spese in maniera fatale.

Per molti giovani, avere il coltello in tasca è diventato come portare il telefonino o le chiavi: un accessorio utile. Non aiuta l’impunità di fatto: la polizia fa controlli sempre più di rado e questo alimenta una cultura di violenza e di morte.

Il sindaco di Londra, Sadiq Khan, è da tempo sotto accusa per il degrado della sicurezza nelle strade della capitale: e la tragedia di ieri mattina ha rinfocolato le polemiche. Perché ormai non si tratta più, come spesso accadeva in passato, di regolamenti di conti fra gang criminali, di delitti confinati a periferie degradate: Elianne è stata uccisa mentre andava alla sua scuola, un liceo d’élite che costa 23 mila euro l’anno.

Lei sognava di diventare avvocato, avrebbe potuto essere la figlia di qualsiasi famiglia e la sua tragica fine ha fatto materializzare l’incubo peggiore per qualsiasi genitore: perché qui oggi nessuno può più dirsi al sicuro.