Modena – Tredici anni e sembra ieri, quando la mattina del 6 settembre 2007 – dieci giorni prima del 50° anniversario della scomparsa di Maria Callas – moriva l’altra voce del Novecento, la metà maschile, quella di Luciano Pavarotti.
Pavarotti. Il nome del tenore più grande di tutti i tempi. Un gigante buono, dalla voce grande, e dal cuore immenso. Un uomo “controcorrente”, la cui vita non sempre è stata facile, ma che ha saputo vivere con un ottimismo esemplare. Grazie alla mamma, che aveva sempre creduto in lui, intraprende gli studi di canto. Il resto è storia. Un Pavarotti che dai piccoli palcoscenici ha raggiunto, non senza sacrifici, i teatri più famosi di tutto il mondo. Un tenore che, in alcuni casi, ha rotto gli schemi, soprattutto nell’ultima fase della sua vita, organizzando concerti con artisti di musica pop e rock e facendo molta beneficenza. Un uomo buono, generoso, con un sorriso contagioso e quel fazzoletto bianco sempre stretto nella mano.
Ciò che di lui colpisce, dell’uomo prima che del grande tenore, almeno per chi come me, sua conterranea, ha avuto il grande privilegio di conoscerlo e frequentarlo “da vicino”, è quella sua umanità, l’umiltà e, a volte, la fragilità di un gigante straordinario a 360°. Ma, più di tutto, colpisce il modo in cui ha vissuto. Dopo aver rischiato di morire da bambino, ha deciso di vivere ogni giorno come un’opportunità, come un regalo ed è proprio questo che ha cercato di insegnare anche ai suoi cari, alla sua famiglia, fino alla fine. Questa è il grande testamento emotivo di Big Luciano.
Poi, non ultimo, Modena nel cuore. La sua città natale, che riuscì a far diventare l’ombelico del mondo musicale dal 1992 al 2003 attraverso il mega evento ‘Pavarotti & Friends’. Ogni anno, nella città della Ghirlandina, è infatti convogliato il gotha della musica.
Luciano Pavarotti: le celebrazioni
Le celebrazioni in onore di Luciano Pavarotti, nel tredicesimo anniversario della scomparsa, rientrano nell’ambito di “Modena Città del Belcanto”, il programma di alta formazione e produzione musicale promosso da Comune di Modena, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Fondazione Teatro Comunale di Modena e Istituto musicale Vecchi-Tonelli.
Un Teatro Comunale Modena che riparte nel nome di Pavarotti e… l’emozione è doppia.
Il ciclo di celebrazioni si è aperto ieri, il 5 settembre, al Teatro Comunale “Luciano Pavarotti” alle 21 con la Messa di Requiem di Gaetano Donizetti, preceduta alle 18 da una prova generale aperta al pubblico e con tante persone in fila in corso Canalgrande. Il principale teatro cittadino è ripartito, dunque, nel segno del maestro e con una doppia emozione.
Le iniziative, tuttavia, si svolgeranno lungo un periodo teso idealmente fra l’anniversario della scomparsa (6 settembre) e quello della nascita (12 ottobre), abbracciando i diversi aspetti dell’eredità musicale del maestro: dal rapporto col territorio alla formazione dei giovani, dall’interpretazione dei ruoli operistici alle contaminazioni con la musica pop.
Oggi, 6 settembre, anniversario della scomparsa del tenore, sarà la volta di “Pavarotti & Friends- Jam Session 2020”, alle ore 21, serata promossa dalla Fondazione Luciano Pavarotti alla Casa Museo Luciano Pavarotti. Si esibiranno Arisa, Giovanni Caccamo e Lorenzo Licitra oltre alle giovani promesse del belcanto Giuseppe Infantino, Cristin Arsenova, Vassily Solodkyy e Giulia Mazzola.
Non è semplice scrivere di un mito, ancor più se il suo ricordo in tutti noi è ancora così vivo. Un mito dalla vita intensa, piena di passioni, di grandi successi e di viaggi intorno al mondo, dentro e fuori.
Lo ricordiamo con una frase, il leitmotiv della sua persona “Nella vita ho avuto tutto, davvero tutto. Se mi venisse tolto tutto, con Dio siamo pari e patta”.
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