Pubblicato il 25 Agosto 2020
Stoccolma – Una stella azzurra brilla nel cielo della Diamond League: domenica pomeriggio Luminosa Bogliolo (Fiamme Oro), al Bauhaus-Galan di Stoccolma, ha vinto, prima volta per un’italiana, i 100 hs. Forse ai blocchi di partenza non c’erano le migliori atlete mondiali della specialità, ma la prova della 25enne ligure ha confermato il suo spessore di livello internazionale.
Luminosa Bogliolo: una vita “ad ostacoli”
Il 4 maggio Luminosa Bogliolo ha ripreso a Boissano, nel savonese, a correre su una pista d’atletica dopo lo stop per la pandemia. Un momento anche simbolico, il primo segnale di un ritorno dello sport, un passo verso la normalità. Da allora, non si è mai fermata, ha continuato a correre, per il piacere della sfida e per l’amore di una vita “ad ostacoli”.
I risultati nei 100 hs
Per l’atleta ligure, di Alassio, un primo posto con 12.88 (+1.4 il vento) e la sensazione che si possa ancora ritoccare molto nella fase di uscita dai blocchi. Tra le barriere, invece, Bogliolo non commette particolari sbavature e non ce n’è per nessuna dal quinto ostacolo in poi. E se vincere aiuta a vincere, l’ostacolista allenata da Ezio Madonia e Antonio Dotti ci sta sicuramente prendendo gusto: resta lontana, ma sui suoi migliori tempi, la finlandese Lotta Harala, al personale uguagliato di 13.07 ed è terza la danese Mette Graversgaard, primato nazionale con 13.13. Incolore la gara della britannica campionessa del mondo dell’eptathlon Katarina Johnson-Thompson, solo sesta in 13.94.
Aspettando gli Assoluti
Luminosa Bogliolo sarà in pista nel prossimo weekend a Padova per gli Assoluti, in cerca del titolo italiano e di un tempo dalle parti del record nazionale di 12.76 di Veronica Borsi, avvicinato a Turku, pochi giorni fa, con 12.79 e già lo scorso anno con il personale di 12.78.
Luminosa Bagliolo: ha l’amaro in bocca
«Non la considero una bella gara, volevo partire molto meglio – spiega una Bogliolo, con l’amaro in bocca -. Sapevo che dovevo battere la Harala, che è la finlandese che parte meglio tra le quattro più forti. Sui blocchi ero convinta ci dessero ‘al tempo’ perché l’attesa era stata davvero lunga, hanno aspettato un salto dalla pedana dell’asta. E quando lo starter ha sparato non ho proprio accelerato. Poi, dal primo ostacolo, ho deciso di correre più in scioltezza possibile. Ci stiamo lavorando molto in allenamento ultimamente, perché a volte forzo troppo. Non pensavo venisse fuori un 12.88 così».