È prevista per lunedì la conferenza stampa in cui il premier Mario Draghi presenterà ai giornalisti le novità contenute nell’ultimo decreto legge approvato all’unanimità dalla maggioranza, non senza divisioni e polemiche. In primis sull’obbligo vaccinale.
La soluzione che impone a tutti gli over 50 di immunizzarsi contro il Covid è frutto della sintesi fra due posizioni opposte, quella del Pd, che avrebbe voluto estendere la misura a tutta la cittadinanza e quella della Lega, nettamente contraria ad un’ipotesi di questo tipo.
Per questo lo scorso 5 gennaio il premier ha preferito evitare dichiarazioni, sostituito dai ministri Speranza, Bianchi e Brunetta.
Il provvedimento, comunque, per il premier, sarebbe una “mediazione intelligente per fermare l’assalto agli ospedali e proteggere gli italiani”.
Una mediazione non semplice. Draghi non ha solo dovuto convincere i leghisti ad abbassare la soglia dell’età di chi dovrà sottoporsi obbligatoriamente al vaccino, ma anche spiegare ai Dem che l’obbligo generalizzato non è una soluzione possibile.
Le persone completamente vaccinate non dovrebbero essere particolarmente preoccupate dal Covid-19, ha affermato l’immunologo e ricercatore di vaccini norvegese Gunnveig Grødeland, dell’Università di Oslo.
L’esperto, riferendosi in particolar modo alla popolazione norvegese, si è detto convinto che la pandemia sia effettivamente finita per la maggior parte di coloro che hanno già ricevuto due dosi di vaccino e sono in procinto di ottenere il rinforzo.
“Per la maggior parte delle persone, la pandemia è finita”, ha detto Grødeland, invitando le autorità sanitarie ad allentare le misure in atto per contenere la diffusione del virus.
Grødeland ha mostrato ottimismo e si è detto certo che non passerà molto tempo prima che si raggiunga il picco di infezioni. Nei prossimi mesi, con più contagiati e vaccinati, si formerà una maggiore protezione tra la popolazione, ha ancora sostenuto il professore, ribadendo che la vaccinazione offre una protezione extra.
“Per le persone completamente vaccinate, l’infezione sarà associata a un rischio molto ridotto. Allo stesso tempo, se subiamo molte infezioni nella società e un sovraccarico del sistema sanitario, allora il problema riguarderà anche il resto di noi. Ma le persone completamente vaccinate non devono essere così preoccupate per l’infezione”, ha detto Grødeland.
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