Non ce l’ha fatta Gaetano Di Vaio, il produttore, regista e attore 56enne napoletano coinvolto in un brutto incidente stradale esattamente 7 giorni fa, quando per motivi ancora da chiarire di ritorno da un matrimonio perse il controllo dello scooter sul quale viaggiava cadendo rovinosamente a terra nel quartiere di Qualiano. L’artista era stato ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale di Giugliano in codice rosso, ma da subito si era capito che sarebbe stato molto difficile salvarlo. In mattinata i medici hanno provato a risvegliarlo dal coma per testare le funzioni vitali, come riferito da Leggo, ma sarebbero sopraggiunti due arresti cardiaci, di cui il secondo fatale.
Di Vaio era nativo di Piscinola, un quartiere nella periferia nord di Napoli, e aveva alle spalle una storia molto difficile. Da giovanissimo iniziò a rubare gli pneumatici delle auto, per poi fare “carriera” nella malavita riuscendo ad avere il controllo di una piazza di spaccio. Ebbe anche problemi di tossicodipendenza e finì prima al riformatorio e poi a Poggioreale, dove scontò 7 anni.
Decise poi di cambiare strada e per lui il teatro e il cinema rappresentarono la sua salvezza, a dimostrazione che tutti possono riscattarsi e uscire da una situazione difficile come la sua. Iniziò a studiare proprio in carcere e divenne operatore sociale, riuscendo ad allontanarsi così da una destino scritto di criminalità che ha solo due capolinea: il carcere o la morte.
Di Vaio col tempo si è fatto una posizione nel mondo del cinema riuscendo a fondare due case di produzione, la Bronx Film e la Partenope Pictures Entertainment, arrivando fino a Cannes e ricoprendo il ruolo di “o’ Baroncino” nella serie tv di successo “Gomorra”.
Nella sua carriera ha stretto amicizia e ha collaborato con personaggi del calibro di Peppe Lanzetta, Nino D’Angelo, Abel Ferrara, Guido Lombardi, Giuseppe Gaudino, Luca Zingaretti e Valeria Golino. Tutto il mondo del cinema e la Napoli che crede nel riscatto, insieme a tutti i suoi fan, lo piangono e lo ricordano con affetto stringendosi intorno alla famiglia.
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