Pubblicato il 28 Dicembre 2022
Continuano ad emergere dettagli agghiaccianti e raccapriccianti dopo la liberazione di una 21enne ad Aiello del Sabato, un piccolo centro vicino Avellino, costretta a subire violenze indicibili da parte della sua famiglia.
La ragazza è stata liberata nel mese di aprile, grazie alla sorella minore che ha raccontato le atrocità che si consumavano in famiglia. La mamma, 47 anni, è stata arrestata la scorsa primavera e sono scattate le manette anche per il fratello 21enne della vittima.
La liberazione della ragazza dopo la denuncia della sorella minore
La sorella minore della vittima, stanca di assistere alle brutalità e alle terribili violenze che si consumavano ogni giorno tra le 4 mura domestiche, ha deciso di sporgere denuncia ai carabinieri che hanno fatto irruzione nella casa.
I militari si sono trovati di fronte ad una scena da film horror: la ragazza era incatenata alla ringhiera della scalinata interna e le indagini hanno fatto emergere un quadro terrificante.
Secondo l’accusa la ragazza per almeno 3 anni sarebbe stata costretta a vivere in una stanza al buio, con un secchio per espletare i suoi bisogni e nutrita una sola volta al giorno con gli avanzi di cibo, per poi essere legata ogni notte al letto con delle catene.
La madre istiga i fratelli ad abusare della sorella
Secondo quanto riportato da AvellinoToday, il 21enne si sarebbe rifiutato di rispondere alle domande del giudice. A quanto pare il ragazzo avrebbe provato ad abusare della sorella quando era legata, ma la violenza non sarebbe stata portata a termine per la strenua resistenza della ragazza.
Una volta liberata, la stessa vittima ha raccontato che il fratello 21enne insieme ad un altro fratello minorenne, anche lui sotto indagine, avrebbe provato a violentare lei e anche la sorella minore.
I due fratelli avrebbero toccato la ragazza incatenata nelle parti intime, insultandola e provando ad avere con lei rapporti completi e orali.
Le stesse attenzioni sarebbero state rivolte alla sorella minore, palpeggiata più volte nelle parti intime. La cosa più atroce è che i genitori sapevano benissimo delle atroci violenze, anzi la madre in più occasioni avrebbe incitato i figli ad abusare della ragazza: “Quella è una putt…a, meglio prima i fratelli”.
Il processo
La madre dovrà rispondere di maltrattamenti in famiglia, lesioni aggravate e sequestro di persona, ma gli inquirenti hanno anche chiesto l’incriminazione per istigazione al suicidio e torture. Anche il padre, attualmente indagato a piede libero, dovrà risponde delle stesse accuse.
In seguito ad una perizia psichiatrica la donna è stata ritenuta capace di intendere e di volere, mentre il padre parzialmente capace di intendere e di volere. L’avvocato dei due ha chiesto che vengano giudicati col rito abbreviato e la sentenza è attesa per il 9 febbraio.
Attualmente la vittima, insieme alla sorella minore, si trova in una località protetta mentre gli altri figli minori della coppia sono stati affidati ad una casa famiglia.