Un dipendente della Cotral, Compagnia di Trasporti Laziali, si era messo in malattia e non era andato al lavoro, però quella stessa sera è stato sorpreso a cantare al pianobar. La compagnia se n’è accorta e quindi ha licenziato in tronco il dipendente, scatenando una vera battaglia legale. Il licenziamento infatti è stato giudicato illegittimo e quindi annullato da una sentenza della Corte d’Appello, successivamente confermata anche dalla Cassazione, secondo la quale il canto può aiutare l’uomo nel percorso di guarigione.
Il Tribunale di Roma aveva dichiarato illegittimo il licenziamento dell’uomo e aveva condannato l’azienda non solo a reintegrarlo, ma anche a risarcirlo di 2.127 euro. Sulla questione è stata chiamata in causa anche la Cassazione, secondo la quale come riferito da TgCom24 l’azienda prima di procedere al licenziamento avrebbe dovuto dimostrare l’incompatibilità dell’attività del dipendente, cioè la serata di canto al piano bar, con il suo percorso di guarigione.
In pratica il dipendente avrebbe comunque potuto cantare al piano bar, se quest’attività risultasse compatibile con il suo percorso di guarigione. La sentenza ha detto sostanzialmente che il dipendente, se rispetta le fase di reperibilità previste dalla legge per rendere possibile la visita fiscale, può svolgere attività ricreative come appunto il pianobar. Il licenziamento sarebbe stato valido se l’azienda avesse dimostrato che quell’attività ricreativa, cioè suonare al pianobar, era incompatibile con la sua diagnosi.
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