Il sindacato studentesco pubblica un sondaggio eseguito su circa 3000 studenti, a proposito degli orari scaglionati per il ritorno sui banchi. Forti i malumori per chi esce dopo le 16, “scriveremo al Prefetto”
A tre settimane dal ritorno in aula in presenza, sono già tantissimi i malumori di chi, a causa degli orari scaglionati per limitare la pandemia da covid-19, è costretto a rimanere in classe fino, e a volte dopo, le ore 16.
Su un campione di 3000 studenti e studentesse è emerso che il 68% di loro non ha più tempo da dedicare allo sport o alle attività ricreative, il 24% ritiene che sia assolutamente necessario rivedere gli orari degli ingressi scaglionati e solo il 3,8% ritiene che questa sia la soluzione più adeguata. Più del 50% degli intervistati, esce da scuola dopo le 15 e tutti gli studenti hanno comunque sottolineano che il tempo per svolgere i compiti e studiare le materie per il giorno dopo, si riduce notevolmente.
“Lo scaglionamento non funziona”, scrivono i giovani della Rete in un post su Instagram.
Il primo passo sarà quello di scrivere una lettera al Prefetto, così da chiedere un incontro e discutere di persona sugli orari di scaglionamento, al fine di rivederli e gestirli in maniera più efficace. Un incontro importante c’è già stato, quello con l’assessore regionale alla scuola Claudia Di Berardino che si ripeterà tra due settimane per valutare il monitoraggio della situazione sui banchi di settimana in settimana.
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