Pubblicato il 23 Giugno 2022
Malta è un Paese ultracattolico, l’unico in Europa dove l’aborto è vietato in ogni caso, anche se la vita della madre è in pericolo. Ed è questo il caso di Andrea Prudente, una turista americana in vacanza a Malta, incinta da 16 settimane, che ha subito un aborto spontaneo durante il suo soggiorno nell’isola.
La donna ha perso la bambina, ma adesso è a rischio la sua stessa vita poiché può morire di setticemia. Il cuore del feto infatti continua a battere e, teoricamente, il bimbo sarebbe vivo, ragion per cui nessun medico maltese si azzarda a praticare quello che sarebbe un aborto, considerato un reato a Malta e punito fino a 4 anni di prigione.
Una situazione ancora più paradossale considerando che, per stessa ammissione dei medici, non c’è alcuna possibilità di sopravvivenza per la bambina, ma nessuno osa intervenire.
La drammatica vicenda di Andrea Prudente: i dettagli
Poco dopo essere atterrata a Malta in compagnia del compagno, Andrea Prudente ha avuto una prima emorragia e, dopo un paio di giorni, le si sono aperte le acque.
La donna è stata così sottoposta ad un’ecografia, la quale ha evidenziato il parziale distacco della placenta dall’utero, anche se il cuore del feto batteva ancora.
Una seconda ecografia a distanza di 8 ore ha mostrato che il liquido amniotico era esaurito, condizione che rende impossibile la sopravvivenza del feto ma che mette a serio rischio la vita della donna.
Il disperato appello del compagno di Andrea Prudente: “Siamo in ostaggio”
L’allarme è stato lanciato dal 45enne Jay Weeldreyer, compagno della donna, che ha comunicato di non aver ricevuto il permesso di trasferire la sua compagna in un Paese dove completare l’aborto, poiché la compagnia assicurativa non è riuscita ad organizzare il viaggio, evidentemente perché nessuno vuole rischiare conseguenze legali per questo caso molto spinoso.
In un’intervista alla Bbc Jay ha dichiarato: “La bambina non può vivere, non c’è niente che si possa fare per cambiare questa situazione. La volevamo, la vogliamo ancora, la amiamo, vorremmo che potesse sopravvivere ma non lo farà. E non solo siamo in una situazione in cui stiamo perdendo una figlia che volevamo, ma l’ospedale sta anche prolungando l’esposizione di Andrea al rischio”.
Una vicenda denunciata anche dall’Ong Doctors for Choice, che teme il ripetersi di un altro caso Savita Halappanavar, la 31enne morta nel 2012 in Irlanda poiché nessun medico volle portare a termine l’aborto medico dopo il suo aborto spontaneo.
Eppure Metsola aveva promesso: “Difenderò il diritto di praticare l’aborto”
Eppure solo pochi mesi fa Roberta Metsola, neo eletta presidente maltese del Parlamento europeo, nonostante le sue posizioni antiabortiste alla trasmissione “Che tempo che fa” si era espressa così sul diritto all’aborto: “Sull’aborto e sui diritti sessuali, riproduttivi e della salute la posizione del Parlamento è inequivocabile e priva di ambiguità: il Parlamento ha chiesto il massimo della protezione di questi diritti e questa è la posizione che porterò avanti”.