Dopo gli episodi raggelanti di violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia dei giorni e delle settimane scorse, ancora un inquietante episodio di violenza tra le mura domestiche. Picchiava l’ex moglie anche quando era incinta, ma soprattutto quando lui tornava a casa sotto effetto di alcool e droga. Ma non è tutto. L’uomo di origini marocchine, la costringeva anche a dover indossare il velo islamico. I fatti sarebbero da attribuire ad un 31enne originario del Marocco, ma residente in un comune del Basso Salento che avrebbero imposto all’ex moglie l’uso del velo e le avrebbe inferto più volte dei colpi al ventre facendole rischiare l’aborto. La giudice Francesca Mariano ha considerato fondata ogni accusa di maltrattamenti in famiglia e ha condannato l’imputato a 5 anni di reclusione, nonostante i due anni invocati dalla pubblica accusa.
Nonostante le accuse e la sentenza, l’uomo continua a negare ogni accusa e a dichiararsi innocente, tanto da valutare il ricorso in appello. In particolare, tra gli episodi di maltrattamenti in famiglia più gravi e contestati nell’inchiesta ci sarebbero quelli avvenuti tra il 6 ed il 29 settembre 2019 quando la presunta vittima fu percossa e rischiò l’aborto, dovendo così ricorrere alle cure del pronto soccorso. Nell’autunno di quello stesso anno, sarebbe stata persino minacciata con un coltello puntato alla pancia con frasi del tipo “te lo infilo nella pancia… ti uccido..uccido te e il tuo bambino”, per poi essere afferrata per la gola e trascinata sul pavimento fino a provare una sensazione di svenimento. Il verdetto odierno del giudice ha anche riconosciuto il risarcimento del danno nei riguardi della ex moglie.
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