Era il marzo dello scorso anno quando la donna ha subito la traumatica, brutale aggressione e la società per la quale lavorava aveva espresso solidarietà.
Il 16 gennaio scorso con una condanna a 3 anni e 7 mesi di reclusione con rito abbreviato e due rinvii a giudizio si è chiusa l’udienza a carico dei tre giovani, tra i 23 e i 27 anni, imputati per violenza sessuale di gruppo.
La professionista torinese, però, è stata licenziata dall’azienda specializzata nel commercio di brand di lusso per la quale lavorava ad Assago e che ha sede legale in Olanda.
Il motivo? La dirigenza ha ritenuto che “non fosse più efficiente” e come buonuscita le ha offerto 5 mila euro, si legge su La Stampa.
La lettera di licenziamento le è stata consegnata lo scorso 11 marzo.
La manager ha impugnato il licenziamento.
“In un’ottica di maggior efficienza, abbiamo deciso di riorganizzare le nostre attività, sopprimendo la posizione di Service Merchandiser da lei attualmente ricoperta e ridistribuendo le sue attuali mansioni tra altri dipendenti attualmente impiegati presso di noi”, si legge nella lettera.
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