Italiani, persone di cuore. Qualche volta, però, non è questa la caratteristica che spicca, palese, agli osservatori del Bel Paese. Ecco quanto pubblica The Times of Israel: “Un ex legislatore italiano (ex deputato, ndr) no-vax di estrema destra ha provocato indignazione, quando ha fatto riferimento a un’importante sopravvissuta all’Olocausto attraverso il numero tatuato sul braccio dai nazisti. Fabio Meroni, consigliere (capogruppo della Lega, ndr) a Lissone, nella regione Lombardia settentrionale, ha pubblicato le osservazioni (sui social, ndr) nel fine settimana, in merito alla senatrice a vita e sopravvissuta Liliana Segre, 91 anni, che ha pubblicamente sostenuto la campagna di vaccinazione del Paese. Il numero le è stato tatuato sulla sua pelle nel campo di concentramento di Auschwitz, quando era una giovane adolescente.
‘Tutto ciò che mancava [nel dibattito sui vaccini] era lei… 75190’, ha scritto Meroni in un post su Facebook, attaccando Segre per aver recentemente affermato che la vaccinazione è l’unica via d’uscita dalla pandemia di Covid-19. Il numero è stato tatuato sul braccio di Segre nel 1944 quando fu mandata al campo, all’età di 13 anni. Suo padre e i nonni paterni furono assassinati ad Auschwitz, sua madre era morta anni prima a Milano, quando Segre era ancora una bambina.
I consiglieri di Lissone del Partito democratico di centrosinistra hanno invitato Meroni a dare un nome per evitare di innescare la censura di Facebook. Identificare la vaccinazione con il razzismo nazista è ‘volgare’, hanno affermato i consiglieri in una dichiarazione, e ‘offendere tutte le persone con consapevolezza storica e senso di umanità’, secondo i resoconti dei media. Meroni ha risposto di aver usato ‘quel numero invece del suo nome per evitare di essere bannato da Facebook'”.
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