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Manifestazione pro Palestina a Roma nonostante il divieto: città blindata, si teme l’infiltrazione di gruppi violenti

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Domani, 6 ottobre, si terrà a Roma una maxi manifestazione pro Palestina e contro Israele, alla vigilia di quel terrificante 7 ottobre dell’anno scorso che diede poi il via alla reazione di Israele e alla guerra che ancora infuria in Medio Oriente. La manifestazione non è stata autorizzata dalla Questura, ma sono previste comunque 30.000 persone e quindi le forze dell’ordine stanno preparando un imponente piano sicurezza per evitare scontri.

Controlli a tappeto prima della manifestazione

Sono già partiti controlli a tappeto per individuare probabili frange violente che cercheranno di infiltrarsi tra i manifestanti e creare scontri e disordini. Il neo questore Roberto Masucci nel pomeriggio di ieri, 4 ottobre, ha presieduto il tavolo tecnico per mettere a punto il piano sicurezza. Sono previsti controlli alle stazioni e ai caselli autostradali, per intercettare manifestanti giunti nella Capitale in pullman o in treno. Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno, ha ribadito che la manifestazione è illegale ma ha comunque assicurato che sarà “gestita con equilibrio dalle nostre forze di polizia, di cui mi fido ciecamente”.

Estrema destra ed estrema sinistra unite contro Israele

I Giovani Palestinesi e l’Unione democratica arabo-palestinese ha fatto sapere che sarà presente alla manifestazione, mentre la Comunità palestinese ha preferito organizzare una nuova manifestazione sabato 12 ottobre. Il corteo previsto per domenica 6 ottobre ha avuto intanto il potere di unire estrema destra ed estrema sinistra contro Israele, che nel frattempo ha allargato il conflitto anche in Libano con attacchi devastanti.

Aumentano anche le adesioni di collettivi studenteschi, tra i quali quelli del liceo Virgilio di Roma che sul loro profilo hanno pubblicato un video con l’immagine di Netanyahu con la stella di David in fiamme sulla quale campeggia la scritta “Israele Stato terrorista”. In piazza ci saranno Potere al Popolo che ha annunciato un grande corteo in risposta a un “pericoloso meccanismo repressivo” e Forza Nuova, che ha parlato di una “manifestazione doppiamente legittima” e di una “campagna di criminalizzazione e censura nei confronti del mondo antisionista”.

Le reazioni della politica

Il Movimento 5 Stelle ha criticato la decisione di vietare la manifestazione, una scelta che è “in ogni caso un errore e un brutto segnale”, come ha detto la pentastellata Stefania Ascari. Critico anche il capogruppo alla Camera Francesco Silvestri, secondo il quale il governo sta creando le premesse per facilitare lo scontro, anziché prevenirlo.

Il punto sull’ordine pubblico: un arresto e un’espulsione

La Digos continua a mantenere l’attenzione altissima in tutta Italia e recentemente è stato arrestato un uomo per apologia del terrorismo. Si tratta di un 22enne egiziano, arrestato dalla Digos di Brescia e Bergamo, che faceva proselitismo sul web inneggiando allo Stato islamico. Secondo gli inquirenti l’uomo, che lavorava in una pizzeria, era pronto a colpire i cristiani e stava progettando di attaccare una chiesa a Bergamo. A Torino invece un giovane tunisino, rintracciato dalla Digos, è stato espulso per aver intrattenuto tramite i social rapporti con tre connazionali legati all’Isis.

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Francesco Ferrara

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