Pubblicato il 16 Ottobre 2024
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il testo per la Manovra del 2025, che ora dovrà passare al Parlamento passando per la Camera e l’ok definitivo dovrebbe arrivare il 31 dicembre, dopo le eventuali modifiche delle norme inserite dall’esecutivo. Gli interventi più importanti riguardano il taglio del cuneo fiscale e l’Irpef, mentre sono previste poche novità per quanto riguarda le pensioni. Tra le novità principali ci sono la Carta nuovi nati da 1.000 euro e un contributo da banche e assicurazioni, mentre è previsto un aumento dei fondi per la sanità di circa 3 miliardi di euro. In totale la manovra avrà un costo da 30 miliardi di euro, secondo quanto indicato dal ministro dell’Economia Giorgetti.
Il taglio del cuneo fiscale diventa strutturale
Il taglio del cuneo fiscale, il provvedimento più rilevante della manovra del governo Meloni, diventerà strutturale. Questo significa che le buste paga dei dipendenti non subiranno variazioni, ma senza la conferma della misura molti lavoratori avrebbero perso fino a 100 euro al mese. Il beneficio continuerà a essere rivolto a chi guadagna fino a 35mila euro annui. Tuttavia, non è ancora chiaro se verrà introdotto un meccanismo per estendere lo sconto fino a 40mila euro, riducendo l’effetto penalizzante per chi supera di poco la soglia attuale.
La riforma Irpef
La riforma Irpef 2025 conferma l’imposta a tre aliquote, rendendo strutturale l’attuale suddivisione. Attualmente gli scaglioni sono: 23% per redditi fino a 28.000 euro, 35% per redditi tra 28.000 e 50.000 euro, e 43% per redditi oltre i 50.000 euro. Non è ancora chiaro se ci saranno modifiche, come l’abbassamento dell’aliquota per lo scaglione intermedio o l’ampliamento fino a 60.000 euro, ipotesi avanzate in passato, che potrebbero essere discusse durante l’iter parlamentare.
Le pensioni
Nella nuova legge di bilancio le pensioni non subiranno cambiamenti significativi. Restano in vigore le modalità per il pensionamento anticipato come Quota 103, Ape sociale e Opzione donna, che finora hanno avuto scarso successo. L’unica novità riguarda un incentivo per chi raggiunge l’età pensionabile ma decide di continuare a lavorare, con un leggero aumento dello stipendio, simile al bonus Maroni. Per i dipendenti pubblici potrebbe essere introdotta la possibilità di lavorare fino a 70 anni. Nessun intervento invece sulle pensioni minime, sebbene Forza Italia continui a spingere per un aumento, che comunque sarà probabilmente modesto.
“Carta nuovi nati” da 1.000 euro
Tra le novità della legge di bilancio, spicca la “Carta per i nuovi nati”: un bonus di 1.000 euro per le famiglie con un Isee inferiore ai 40mila euro che avranno figli nel corso dell’anno, per coprire le prime spese. I dettagli su modalità e requisiti verranno definiti in Parlamento e tramite decreti attuativi.
Inoltre è previsto un potenziamento dei congedi parentali, anche se non sono ancora chiari i dettagli. Infine l’Isee delle famiglie non includerà più le somme dell’Assegno unico, permettendo a molte di accedere più facilmente a bonus come quello per gli asili nido.
Sconti fiscali che aumentano in base al numero di figli
Tra le nuove misure annunciate c’è una sorta di “quoziente familiare”, che premia le famiglie più numerose. Quando si calcoleranno le detrazioni fiscali, verrà considerato il numero di familiari a carico. In pratica, più una famiglia ha figli o persone a carico, maggiori saranno le detrazioni fiscali a cui potrà accedere. Come spiegato dal Ministero dell’Economia: “Più numerosi i componenti della famiglia, maggiori sono gli spazi per le detrazioni”.
Carta “Dedicata a te”
Confermata la carta acquisti “Dedicata a te”, una card da 500 euro per l’acquisto di beni alimentari, carburanti e abbonamenti ai mezzi pubblici. I fondi stanziati ammontano a 500 milioni di euro, il che potrebbe significare circa un milione di beneficiari, come nella precedente erogazione, se l’importo rimane invariato. Tuttavia, se il valore della carta dovesse aumentare, il numero di beneficiari diminuirà. Ulteriori dettagli saranno chiariti con i decreti attuativi del governo.
Contributo da banche e assicurazioni
Dopo lunghe trattative, il governo Meloni avrebbe raggiunto un accordo con banche e assicurazioni per un “contributo” stimato in 3,5 miliardi di euro, da destinare principalmente al settore sanitario. Matteo Salvini ha confermato la cifra, mentre Antonio Tajani ha chiarito che non si tratta di una nuova tassa né di un prelievo sugli extraprofitti. Secondo alcune ipotesi potrebbe trattarsi di un anticipo sulle imposte differite attive (Dta), ma ulteriori dettagli sono attesi dal governo.
Fringe benefit e bonus assunzioni
I fringe benefit continueranno a non essere tassati fino a 2.000 euro per i lavoratori con figli a carico e fino a 1.000 euro per gli altri. Il governo ha confermato la misura per tutti gli aventi diritto e introdotto una maggiorazione per i nuovi assunti che si spostano di oltre 100 km per lavoro, che potranno ricevere un bonus aggiuntivo in busta paga. I premi di produttività saranno tassati al 5% fino al 2027, e saranno prorogati gli incentivi per l’occupazione di giovani e donne nel Sud, oltre alla decontribuzione per le imprese nelle ZES e incentivi per l’autoimpiego nei settori strategici.
Rinnovo dei contratti pubblici
La legge di bilancio prevede fondi per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, riferiti al triennio 2025-2027, con importi ancora da definire. Questi fondi dovrebbero consentire di avviare le trattative per i nuovi contratti, dato che i rinnovi 2022-2024 saranno approvati solo nel 2025, quando saranno già scaduti.
Inoltre sono stati incrementati i fondi per i rinnovi contrattuali nel settore sanitario, con aumenti legati alla crescita del PIL nominale, stimati intorno all’1% annuo. Tuttavia, questi aumenti difficilmente compenseranno la perdita di potere d’acquisto dovuta all’inflazione.