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Mantova: basta monetine, in chiesa arriva il Pos per le donazioni

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Anche in chiesa arriva il Pos, ovvero il sistema di pagamento elettronico con bancomat e carta di credito. In questo modo i fedeli potranno fare offerte anche senza spiccioli, e nel contempo – visto il periodo – ridurre le occasioni di contagio e “contaminazione” grazie alla tecnologia contactless, che permette i pagamenti (sotto la soglia dei 25 euro) senza nemmeno digitare il pin.

Succede a Cicognara, piccola frazione del Comune di Viadana – provincia di Mantova – ma che fa parte della diocesi di Cremona. E’ qui che domenica 22 novembre, nella parrocchia di Santa Giulia, in occasione della Giornata di sensibilizzazione per il sostentamento del clero, è stata avviata la sperimentazione con il primo Pos in Italia per raccogliere offerte.. elettroniche.

Niente più monetine nella cesta delle offerte, svuotando le tasche o il portafoglio: ma un pagamento consapevole e soprattutto tracciato. “Si tratta di un bussolotto elettronico – fa sapere la Diocesi di Cremona – che consente di ricevere offerte attraverso bancomat e carte di credito. E’ il frutto di un progetto diocesano in sinergia con un’azienda italiana leader nei pagamenti elettronici”.

Non è la prima volta che la chiesa di Cicognara finisce alla ribalta della cronache. La piccola parrocchia mantovana è nota anche per aver ospitato, per qualche anno, un giovane don Primo Mazzolari alle sue prime esperienze da parroco.

La Giornata nazionale di sensibilizzazione per il sostentamento del clero viene celebrata una domenica all’anno: con questa iniziativa la Chiesa chiama alle armi (anzi, al soldo) i tanti fedeli che frequentano diocesi e parrocchie, invitandoli a donare fondi con cui pagare lo stipendio agli uomini e alle donne di chiesa (preti, suore e altri).

E’ il segno dei tempi: nel 1984 è stata soppressa la retribuzione statale destinata ai preti. Ad oggi lo stipendio dei sacerdoti è garantito quasi al 70% dai fondi raccolti attraverso l’8 x mille, cioè la quota di imposta sui redditi Irpef che lo Stato distribuisce, in base alle scelte effettuate nelle dichiarazioni dei redditi, a sé o alle confessioni religiose che hanno stipulato un’intesa (in tutto sono 12, ovviamente c’è anche la Chiesa cattolica). Le offerte dei fedeli pesano invece meno del 10% del totale.

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Redazione Nazionale

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