Pubblicato il 10 Febbraio 2024
Non si fermano le incursioni degli Houthi nel Mar Rosso, gruppo armato dello Yemen che si definisce “i partigiani di Dio”. Il traffico commerciale marittimo in quella zona è stato sconvolto, cosa che ha avuto un effetto diretto anche sui mercati europei e mondiali.
Adesso però, come rivelato dalla rivista Foreing Policy, i miliziani yemeniti potrebbero ampliare i loro obiettivi e puntare alla rete dei cavi sottomarini tramite i quali passano le comunicazioni Internet, tra cui anche dati finanziari e informazioni sensibili che rischierebbero di compromettere seriamente gli apparati militari di diversi paesi.
Gli obiettivi degli Houthi
Lo scorso dicembre un account legato agli Houthi aveva espressamente scritto su Telegram delle minacce ai cavi in fibra ottica che incrociano nello stretto di Bab el-Mandab, principale canale di ingresso nel Mar Rosso a nord del canale di Suez. Altri gruppi appartenenti al cosiddetto Asse della resistenza, compreso il movimento libanese degli Hezbollah, hanno rilanciato le stesse minacce.
Timothy Stronge, vicepresidente dell’istituto di ricerca TeleGeography, ha espresso le sue preoccupazioni: “Circa il 99% delle comunicazioni intercontinentali passa attraverso tubi sottomarini. E non si tratta solo di internet, transazioni finanziarie e trasferimenti monetari tra le banche. Molte strutture della difesa dipendono dai cavi“, per poi aggiungere che la regione del Mar Rosso “è piuttosto critica per le connessioni tra l’Europa e l’Asia”. Si stima infatti che il 17% del traffico Internet passo proprio per questa zona geografica.
L’agenzia di telecomunicazioni yemenita ritiene che gli attacchi degli Houthi ai cavi sottomarini siano realisti e ha diffuso l’allarme su un possibile sabotaggio della rete sottomarina nel Mar Rosso che comprende 16 cavi. Si tratta per lo più di cavi piuttosto vulnerabili non solo agli attacchi dei terroristi, ma anche a terremoti e addirittura ad attrezzature per la pesca e ancore per le navi.
I possibili scenari futuri
Gli Houthi hanno dimostrato di essere pronti a tutto e hanno risposto agli attacchi americani provocando la morte di 3 soldati statunitensi in Giordania. Tuttavia secondo quanto riferito dal Gulf Security Forum gli Houthi non avrebbero i mezzi e le competenze necessarie per sabotare e danneggiare la rete sottomarina.
Gli analisi hanno comunque osservato che, in alcuni punti, i cavi si trovano su un fondale poco profondo e facilmente raggiungibili, anche senza strumentazioni e sommergibili tecnologici e all’avanguardia. Altri esperti invece hanno invece osservato l’apporto finanziario e militare che l’Iran sta fornendo ai pirati. Non è da escludere quindi che Teheran scenda in prima persona al fianco dei ribelli yemeniti per colmare il gap tecnologico e proseguire la guerra nel Mar Rosso.