Marchisio polemico su Juve-Napoli: “In Italia non funziona nulla”. E intanto Mancini “litiga” con Speranza

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Come era facile prevedere la sospensione di Juve-Napoli ha alzato un polverone che dalla stanza dei bottoni della Lega di serie A si è spostato sui social. L’ultima polemica è stata innescata da Claudio Marchisio, ex giocatore della Juve, che ha intrattenuto su Twitter una sorta di “carteggio” digitale con il giornalista Riccardo Cucchi.

Secondo Marchisio l’intera faccenda è stata gestita in modo sbagliato da tutti. In particolare sostiene la necessità di preservare la massima trasparenza nel mondo del calcio per dare il buon esempio. Anche senza dirlo apertamente l’ex bianconero appoggia la decisione del Napoli di non partire, poiché la sicurezza e la salute vengono prima di tutto, anche di una partita importante.

Riccardo Cucchi ribatte invece che c’è un protocollo e che le partite di calcio vanno giocate per trasmettere ai tifosi una parvenza di normalità. Marchisio risponde che lo stesso protocollo è evidentemente scritto male e, se in un periodo come questo fa notizia la sospensione di Juve-Napoli, allora c’è qualcosa di fondo che non va in Italia.

Tifosi bianconeri scatenati contro Marchisio dopo le dichiarazioni su Juve-Napoli

I tweet di Marchisio hanno provocato la rivolta dei tifosi bianconeri, che hanno detto di tutto contro il loro ex beniamino. Alcuni ritengono che l’ex centrocampista non sia rimasto in buoni rapporti con la dirigenza bianconera e che quindi non perde occasione per attaccarla. Addirittura c’è chi scrive: “Mi vergogno del tweet di Marchisio”.

L’ex principino ha risposto sostenendo che accetta le critiche, poiché ognuno è libero di dire ciò che pensa. Ribadisce però la sua fedeltà ai colori bianconeri.

Mancini replica a Speranza: “Bisogna pensare prima di parlare

In tutto questo trambusto oggi si gioca l’amichevole Italia-Moldova in un contesto surreale. Qualche giorno fa il ministro della Salute Speranza aveva detto che si parla troppo di calcio e poco di scuola. Il ct azzurro ha prontamente risposto: “Prima di parlare bisogna pensare. La scuola ed il lavoro sono un diritto, ma anche lo sport considerando che in Italia lo praticano ad ogni livello milioni di persone”.

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Francesco Ferrara

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