Pubblicato il 13 Luglio 2023
Così Marco Giallini.
Ospite di una nuova puntata de La Confessione – condotta sul Nove da Peter Gomez, in onda stasera alle 22.45 – si racconta in vesti professionali e private, tornando a parlare della morte della moglie, scomparsa nel 2011 a seguito di una emorragia cerebrale.
All’epoca, i figli della coppia avevano 5 e 12 anni, ricorda l’artista romano, interprete del famoso vicequestore di Aosta nella serie tv in onda su Rai Uno.
Marco e Loredana si erano sposati nel 2003.
“Un lutto del genere non si può metabolizzare – premette l’attore – Ma poi perché lo si deve metabolizzare? Lo metabolizzi, ma poi rimane”.
“Lei ha detto di essere dispiaciuto del fatto che sua moglie non abbia potuto vedere il suo successo. Ma quanto è contata nella sua carriera artistica? Lei è arrivato al successo anche perché c’era lei?”, domanda il conduttore: “Sembra retorico, ma non lo è. Quando avevamo 300 euro in banca, lei, ridendo con le amiche, diceva: Io ho fatto un investimento. Lei diceva che era un investimento perché in qualche modo sapeva che qualcosa avrei combinato”, risponde Giallini
Oggi l’attore ha recitato in 50 film: “Un po’ ha potuto godere del mio successo quando giravo il film con Verdone (Posti in piedi in Paradiso) e ACAB, l’ultimo mio film che ha visto prima che uscisse nelle sale. Ma più che per la mia carriera, mi dispiace per i miei figli. Non voglio far piangere nessuno in televisione, ma insomma per due ragazzini, uno di 5 anni e uno di 12, che stanno andando al mare, una cosa così improvvisa è qualcosa di terribile. Questo è terribile per me, è terribile per chi l’ha subito ieri e per chi lo subirà. E speriamo che non succeda più a nessuno, ma è un augurio inutile”.